Inizia con nuove scosse il giorno del dolore

10 Aprile 2009   08:11  

Ancora una violenta scossa di terremoto, intorno alle 21:40 di ieri sera, poi un lungo silenzio spettrale e una nuova scossa, meno intensa, qualche minuto fa. In attesa dei funerali di Stato di questa mattina, L'Aquila ha trascorso l'ennesima notte di paura, la quarta dall'inizio del cataclisma. L'onda d'urto del sisma che lo scorso 6 aprile ha distrutto buona parte della provincia aquilana non si è fermata neppure di fronte alla giornata del lutto e del dolore. La scossa di ieri sera è stata la quarta per intensità, con una potenza di 4,9 gradi della scala Richter. L'epicentro è stato individuato a tre chilometri dal comune di Capitignano, a nord dell'Aquila. La scossa è stata avvertita fino a Roma. Ancora una volta, però, a farne le spese maggiori è stata L'Aquila: la scossa ha infatti causato il crollo di un'altra palazzina del centro, in via Roma. Immediate sono scattate le ricerche dei carabinieri, ma al suo interno non c'era nessuno. Dopo la chiusura del centro disposta nei giorni scorsi, del resto, ieri un ordinanza del sindaco, Massimo Cialente, ha dichiarato inagibile tutto il patrimonio edilizio pubblico e privato della città. Chiunque resta nelle abitazioni, in pratica, è un abusivo. E dell'Aquila universitaria, che fino a domenica notte brulicava di giovani, resta ormai soltanto lo spettro.


STAMATTINA I FUNERALI DI STATO. ANCORA SCOSSE NELLA NOTTE

(di Alessandro Galavotti)

La paura prima delle lacrime e del dolore, con la terra che è tornata a tremare in attesa dei funerali di Stato di questa mattina. Se n'é andata così la notte all'Aquila, la quarta dal terremoto che l'ha distrutta causando 287 morti, uno dei quali ancora da identificare. E' questo l'ultimo dato fornito dai soccorritori, che per qualche ora hanno smesso di scavare tra le macerie per trasformare il piazzale della Caserma della Guardia di Finanza, a Coppito, in una chiesa a cielo aperto. Tra poche ore, alle 11, il segretario di Stato vaticano, monsignor Tarcisio Bertone, officerà i funerali solenni, di fronte ad almeno 150 bare e ad una folla di amici e parenti in lutto. Sotto le macerie delle loro case, nella notte tra domenica e lunedì, se ne sono andate intere famiglie: genitori e figli, neonati ed anziani, amici di sempre e vicini di casa, tutti accomunati dalla stessa drammatica fine. La disposizione delle bare, davanti all'altare allestito sulla scalinata che conduce al Palazzetto dello Sport, è iniziata nella notte. Un lento e silenzioso rituale, mentre nelle tendopoli gli sfollati battevano i denti dal freddo - il termometro si è fermato a 3 gradi - e dalla paura di nuovi scossoni. Alle 21:40 di ieri sera la terra ha tremato di nuovo, facendo impennare i sismografi con una potenza di 4.9 gradi della scala Richter. E un altro palazzo è crollato nel centro dell'Aquila, ridotto ormai allo spettro della città universitaria, allegra e vivace, che era fino a qualche giorno fa. Dove un tempo si sentivano fino a tardi le risate degli studenti, tra le vie che conducono alla storica piazza del Duomo, il silenzio era spezzato soltanto dal suono di qualche allarme. E le luci della notte non erano più quelle dei locali, ma dei lampeggianti dei mezzi di soccorso e di qualche lampione intermittente. L'ultima scossa è stata avvertita poco prima delle 5:30: davvero un brusco risveglio nel Venerdì Santo. Per consentire lo svolgimento dei funerali, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la crocefissione di Gesù, è arrivata la dispensa straordinaria del Papa. La cerimonia - a cui parteciperanno il premier Silvio Berlusconi e molte altre autorità dello Stato - sarà concelebrata dall'Arcivescovo metropolita dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari e da tutti i vescovi dell'Abruzzo e del Molise. Il Papa, che visiterà le zone terremotate subito dopo Pasqua, ha delegato a partecipare anche il suo segretario personale, monsignor Georg Gaenswein, e il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata. Per l'occasione è stato proclamato anche il lutto nazionale: a piangere i caduti dell'Aquila sarà tutta l'Italia.

(ANSA)

Nel video le sedici cittadine completamente distrutte. Senza riflettori addosso. Il racconto di Giampaolo Visetti


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