Inizia l'era Chiodi. Primi strappi nell'opposizione

Primo Consiglio regionale

27 Gennaio 2009   14:24  

La nona legislatura della regione Abruzzo comincia con un minuto di silenzio, per ricordare le vittime dell'Olocausto nella giornata della memoria.  Un applauso risuona nella nuova aula consigliare del palazzo ex Gil, inaugurato un anno fa  e mai utilizzato perché non accessibile  ai disabili. Un sede molto elegante che  ospita un sezione museale con splendidi reperti archeologici dell'Abruzzo italico, e nello stesso tempo dotata di dispositivi tecnologici consoni l'Abruzzo del 2009, come il sistema di voto elettronico.  
Presiede il consigliere anziano Antonio Prospero, e si procede subito all'elezione   a scrutinio segreto del presidente del consiglio regionale. Come indicato dal presidente Chiodi , viene eletto Nazario Pagano con 36 voti, 7 le schede bianche una nulla. Il Pd vota con la maggioranza e consuma un primo strappo con l'Italia dei valori e la sinistra della coalizione. con grande disappunto di Carlo Costantini.

Pagano - quella che ci attende è un sfida importante. dobbiamo affrontare con intelligenza e coraggio una spaventosa congiuntura economica, interventi efficaci e tempestivi nonostante le scarse risorse".
La conferma delle parole fuori il palazzo, dove è in corso un sit-in dei lavoratori della Micron, della Compel, del  variegato movimento civico contro il Centro Oli. Testimoni di crisi industriali e di impegni elettorali che dovranno essere onorati.
Dentro si procede con l'elezione dei due vicepresidenti del consiglio e dei consiglieri segretari. E si consuma il secondo strappo nell'opposizione. Il Pd converge con l'Udc e taglia fuori l'Italia dei valori. Vengono così eletti per la minoranza, come vicepresidente, Giovanni D'Amico del Pd e come consigliere segretario Luciano Terra del Udc. Per la maggioranza nessuna sorpresa  come già indicato viene eletto Giorgio De Matteis dell'Mpa vicepresidente vicario, e Alessandra Petri di An come  consigliere segretario.
Prende alla fine Gianni Chiodi: parla di comuni valori, di interesse collettivo. La situazione è drammatica, ma non darò la colpa chi mi ha preceduto, guarderò avanti. Fa  molto più rumore un albero che cade di mille che stanno crescendo,aggiunge. E il nuovo germoglio è per Chiodi la sobrietà dei comportamenti, l'elevazione del dibattito politico. Cita Carlo Marx: l'uomo è figlio delle condizioni sociali e politiche in cui nasce.  Un appello a tutti gli abruzzesi: l'unica casta non è quella della politica. Tutti devono fare la loro parte. Un passo indietro e due avanti per risolvere la crisi.

Un lungo e dettagliato discorso programmatico quello di Chiodi, in cui si ribadisce il no al centro oli, si annunciano sacrifici e il  tagli delle Asl e degli enti inutili, controlli rigorosi per le cliniche private. "Occorre  concentrarsi sull' economia della conoscenza, che non fa rima con campanilismo e consorteria. E poi l'apertura ad oriente, ai paesi dell'est, la necessità di aiutare le imprese nella loro internazionalizzazione.  Servono infrastrutture, le ferrovie in particolari, e il riferimento è all'ammodernamento della Pescara-Roma. Non serve però, osserva Chiodi,  un nuovo aeroporto per L'Aquila. o tanti piccoli porti . "E' politica del campanile - afferma Chiodi - che dobbiamo superare, che rappresenta una zavorra per l'Abruzzo".

Chiodi affronta poi il tema caldo della riduzione dei costi della politica. Elimineremo subito la riduzione delle superfetazioni: vanno ridotte le Asl,  ma è demagogico chiedere subito la Asl unica. si dovrà invece arrivare ad una Ater sola. Chiodi ha o parlare dure sulla Ater: " Non so bene a cosa serva " Le Ater sono sovradimensionate: per gestire 17 mila alloggi e realizzazione di 50 appartamenti all'anno. Serve riforma sul modello della Social housing lombarda. E ancora: Riduzione ad una sola, anche delle Ato e dei gestore. A seguire: fusione delle aziende di trasporto, profonda riforma dell'Arssa, la Fira va liquidata. Controllo rigoroso dei bilanci affidato alla struttura speciale di controllo. Chiodi poi parla dei compensi e vitalizi consiglieri regionali: "Dirò subito che proporrò, una riduzione, ma più convintamente per i vitalizi, i più privilegiate d'Italia. Vanno erogate molti anni dopo." I compensi dei consiglieri abruzzesi invece, osserva Chiodi, sono i più bassi di tutte le regioni d'Italia. "Li ridurrò lo stesso, anche se non lo ritengo giusto.  La democrazia ha un costo, adeguate retribuzioni  invogliano ala politica i migliori, consentono anche ai non ricchi e ai giovani a fare politica. Il vero costo della politica è l'inefficienza, la miriade di società partecipate, che esistono solo per piazzare persone non di grande qualità. Il problema non è il livello di stipendio, ma il numero di stipendi".

COSTANTINI: IL PD INCIUCIA CON IL PDL. LA MINORANZA SI SPACCA ALLA PRIMA

Carlo Costantini, il candidato del centrosinstra alle regionali, ha aperto il suo intervento in Consiglio denunciando "la rigidità del Pd nel trovare un accordo con l'Italia dei Valori per l'ufficio di presidenza, dopo che lo stesso Pd a nostra insaputa si era accordato per sostenere Pagano. Ho colto la rigidità tipica riscontrata in campo nazionale quando si doveva votare un esponente dell'Italia dei Valori e faccio l'esempio della commissione Rai e della presidenza della regione Abruzzo e sappiamo tutti come è andata a finire". Costantini ha evidenziato l'esigenza che la collettività venisse a sapere che il Pd abusivamente sta utilizzando i 250 mila voti espressione della coalizione di centrosinistra per fare un accordo con l'Udc ed estromettere l'Idv dall'ufficio di presidenza nonostante l'Udc in Sardegna sia al fianco di Berlusconi contro il candidato di centrosinistra". Costantini si è appellato anche a tutto il Consiglio regionale "affinché non si introduca questa vulnus della mancata rappresentanza dell'Idv nell'ufficio di presidenza". Il capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro nel suo intervento ha risposto che non c'é stato nessun inciucio con il Pdl "ma che il Pd ha inteso votare il presidente Pagano che è una figura terza per un motivo istituzionale". "Abbiamo votato ben sapendo che dopo la elezione Pagano avrebbe svolto la sua funzione super partes, in quanto all'accordo sul consigliere segretario dell'Udc l'unico motivo é dare rappresentanza ad una forza che sta all'opposizione". Sull'argomento è intervenuto anche il capogruppo dell'Udc Antonio Menna che ha avuto un battibecco con Costantini nel momento in cui ha spiegato che anche all'altro gruppo di opposizione, l'Idv, sarebbe toccata una carica prestigiosa. A quel punto Costantini e gli altri consiglieri dell'Idv hanno rumoreggiato sottolineando che non deve essere certo Menna a dare l'incarico all'Italia dei Valori.


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