Secondo l'Inps rivedendo la flessibiltà in uscita si potrebbe anticipare il pensionamento "fino a tre anni. Chiaramente con delle riduzioni dell' importo della pensione, intorno al 3% per ogni anno di anticipo, quindi al massimo circa il 9% in meno". Lo ribadisce il presidente dell'Inps Tito Boeri in un'intervista al 'Corriere della Sera' in cui sottolinea che "se il governo ha intenzione di introdurre la flessibilità in uscita, vale la pena di farlo adesso". Infatti, ricorda, "il brusco innalzamento dei requisiti stabilito con la legge Fornero ha bloccato nelle imprese una parte dei lavoratori che altrimenti sarebbero andati in pensione. Questo blocco ha avuto un effetto molto forte sulle assunzioni dei giovani".
Di questa flessibilità in uscita, Boeri dice di averne parlato con il presidente del Consiglio Matteo Renzi "l'ultima volta, pochi giorni fa. Credo che ci sia interesse, anche se c' è preoccupazione per i conti pubblici". In ogni caso, Boeri spiega che "il governo deve decidere. La cosa che mi lascia più a disagio è quando il governo non decide, lasciandoci in un limbo".
Infine quanto alle 'buste arancioni' in arrivo a 7 milioni di lavoratori, il presidente dell'Inps ammette che "molte persone avranno sorprese negative. In base ai nostri campioni, circa il 60%. Ma penso che avere questa informazione sia molto importante, perché consente di pianificare il futuro".