Intanto il Comune dell'Aquila fa cassa con l'occupazione del suolo

I ponteggi per la ricostruzione pagheranno il Cosap

26 Novembre 2010   08:00  

L'Amministrazione comunale all'Aquila è strana, manifesta con i cittadini per avere proroghe sul pagamento delle tasse, si indigna per lo sperpero di denaro del progetto C.A.S.E., chiede in modo disperato soldi allo stato per far partire la ricostruzione, per elargire il Contributo di Autonoma Sistemazione, etc.

Tutte cose sacrosante.

Con l'altra mano, però, è intenta a chiedere a quei, in verità pochi, aquilani che possono iniziare a ricostruire nelle zone non più rosse del Centro Storico la tassa di occupazione del suolo pubblico.

Oltre un mese fa l'Ordine degli Ingegneri della Provincia dell'Aquila per bocca del suo Presidente Paolo De Santis aveva lanciato un appello, interpretando la norma in modo rigoroso.

Oggi siamo ancora a quel punto, il Comune non risponde e la ricostruzione vede un altro punto di stop.

Situazione grave questa che non può essere ulteriormente procrastinata, infatti non esistono alcuni sgravi per la Tassa di Occupazione del Suolo Pubblico e non possono essere ricomprese negli indennizzi statali.

Ad oggi, quindi, un aquilano che può permettersi di partire con la ricostruzione in Centro Storico viene vessato dal Comune stesso con la TOSAP.

Il Comune da un lato si mostra vicino alla popolazione, ma dall'altro è intento a "fare cassa", ciò non è tollerabile e chiediamo una pronta presa di posizione del Sindaco MAssimo Cialente.


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