La provincia di Isernia avanza verso la riunificazione con l'Abruzzo, tra entusiasmi e iter burocratici complessi, mentre Pescara ospita il primo convegno a sostegno dell'iniziativa.
La provincia di Isernia ha avviato un processo per tornare a far parte dell'Abruzzo, raccogliendo oltre 5.200 firme a sostegno di un referendum per l'aggregazione. Questa iniziativa, promossa dal Comitato per il Referendum guidato da Antonio Libero Bucci, ha trovato un primo sostegno pubblico in Abruzzo grazie all'Associazione Scuola, Cultura e Arte di Pescara, presieduta dall'ex parlamentare Gianni Melilla.
Il 13 marzo, presso la sede della Fondazione Pescarabruzzo, si terrà un convegno intitolato "Le ragioni per riunire Abruzzo e Molise", con la partecipazione di Bucci e altri esponenti locali. Melilla ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa, definendo la separazione del 1963 tra Abruzzo e Molise come una scelta "irrazionale e dannosa" per entrambe le regioni. Egli auspica che, a distanza di 60 anni, si possa riconsiderare l'idea di una regione unita, più forte e competitiva a livello nazionale ed europeo.
Il percorso verso il referendum ha incontrato ostacoli burocratici. Nonostante la presentazione delle firme il 12 dicembre presso la Provincia di Isernia, l'iter è stato sospeso a causa della mancanza di una proposta deliberativa necessaria per procedere. Tuttavia, l'interesse e il dibattito pubblico sull'argomento continuano a crescere, con diverse realtà locali che esprimono il loro sostegno all'iniziativa.
La riunificazione potrebbe rappresentare un'opportunità di rilancio economico e culturale per i territori coinvolti, rafforzando le sinergie storiche e sociali tra le comunità abruzzesi e molisane. Il convegno di Pescara rappresenta un passo significativo in questo percorso, offrendo una piattaforma di discussione e confronto sulle prospettive future di una possibile regione unita.
Mentre l'iter burocratico procede, l'attenzione resta focalizzata sulle decisioni delle istituzioni competenti e sulla volontà popolare espressa attraverso le firme raccolte. La possibilità di una nuova configurazione regionale potrebbe segnare una svolta storica per Abruzzo e Molise, ridefinendo assetti territoriali e potenziando le opportunità di sviluppo per le comunità locali.