Istat: produzione industriale ancora giù. Codacons: gli italiani allo stremo si vendono la macchima

14 Gennaio 2013   11:40  

Produzione industriale ancora in calo in Italia a novembre. L'indice calcolato dall'Istat ha segnato una riduzione dell'1% su base mensile e del 7,6% su base annua (dato corretto per gli effetti del calendario). L'andamento tendenziale registra il quindicesimo ribasso consecutivo e segna un'accelerazione del ritmo del declino rispetto a ottobre (-6,1%). Nella media del trimestre settembre- novembre l'indice ha registrato una flessione dell'1,7% rispetto al trimestre immediatamente precedente, mentre negli undici mesi la discesa e' del 6,6%.

Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a novembre variazioni tendenziali negative in tutti i raggruppamenti principali di industrie. La diminuzione piu' marcata riguarda i beni intermedi (-9,8%), ma cali significativi si registrano anche per l'energia (-7,7%), i beni strumentali (-7,2%) e i beni di consumo (-5,6%).

Nel confronto tendenziale si segnalano flessioni in tutti i settori dell'industria. Le diminuzioni piu' ampie riguardano la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-16,9%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-10,5%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-9,3%) e la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-8,4%).

CODACONS: GLI ITALIANI SI VENDONO L'AUTO

"Il mercato dell'auto, sia nuove che usate, e' ormai in caduta libera. A crollare, infatti, non sono solo le nuove immatricolazioni ma anche i trasferimenti di proprieta' di vetture usate. Le famiglie sono talmente in crisi che non solo non si possono piu' permettere di comperare auto, ma sono persino costrette a vendere la loro".

Lo sottolinea il Codacons in una nota. Il mercato, prosegue l'associazione dei consumatori, "e' talmente bloccato che in agguato c'e' una nuova fregatura: i concessionari non danno i soldi che spetterebbe rispetto alle quotazioni Eurotax

"Solitamente la differenza tra la quotazione per la vendita e l'acquisto - spiega il Codacons - e' di circa il 20%, ossia un concessionario normalmente da' il 20% in meno rispetto al valore dell'auto e al prezzo a cui poi la vendera'.

Uno scarto che dovrebbe servire a coprire i costi e i guadagni del rivenditore. Ma non e' piu' cosi' nella maggioranza dei casi. In pratica o il commerciante puo' fare un affare d'oro o, in questo momento, non compera.

E' solo una delle tante possibili 'fregature' per chi decide oggi di vendere la sua auto, magari per difficolta' economiche". Il Codacons ha deciso di aprire uno sportello per dare consulenze, prevenire 'fregature' e rispondere a tutti i possibili quesiti dei consumatori in tema di auto e moto. 

 


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