Italia al 21° Posto per Salari Medi Annuì: Ecco le Tendenze Emergenti

15 Luglio 2024   11:58  

L'Italia si posiziona al 21° posto nella classifica dei salari medi annui tra i 36 Paesi dell'Ocse, con una media di 44.893 euro. Sebbene distante dai leader come Islanda, Lussemburgo e Stati Uniti, e anche inferiore ad Austria, Germania e Francia, il paese ha registrato un aumento del 1,8% rispetto al 2022, secondo i dati del rapporto Ocse analizzati dall'Osservatorio Job Pricing.

Aumenti Salariali e Disparità Economiche

Nel 2023, gli operai hanno visto l'aumento più significativo della Retribuzione Annuale Lorda (RAL), come evidenziato nel report JP Salary Outlook. Allo stesso tempo, i Ceo continuano a detenere il salario più elevato sul mercato, con un guadagno nove volte superiore rispetto agli operai meno pagati.

Le differenze salariali tra il Nord e il Sud Italia rimangono evidenti, con uno scarto di circa 3.700 euro a favore delle regioni settentrionali, nonostante il fenomeno di catching-up che indica una convergenza dei redditi pro capite tra le regioni italiane nel lungo periodo.

Variazioni Settoriali e Problemi Persistenti

Le retribuzioni più elevate si registrano principalmente in Trentino, Lombardia, Lazio, Liguria e Piemonte, mentre la Basilicata presenta la RAL più bassa. Settorialmente, le grandi aziende hanno mostrato i minori aumenti salariali, mentre i servizi finanziari continuano a offrire le retribuzioni più elevate.

Il gender pay gap rimane un problema significativo, con gli uomini che guadagnano in media il 7,3% in più rispetto alle donne, con la disparità più marcata tra gli impiegati. Tuttavia, si osserva una tendenza positiva tra quadri e dirigenti, con una diminuzione delle differenze salariali.

Prospettive Future e Differenze Generazionali

Durante la carriera lavorativa, il salario aumenta in media del 33,1%, con i lavoratori under 35 che mostrano il tasso di crescita più elevato. L'istruzione continua a influenzare significativamente i redditi, con laureati che guadagnano in media il 45,5% in più rispetto a coloro che non hanno completato il percorso universitario.

Il panorama salariale italiano riflette una complessa interazione di fattori economici e sociali, che continueranno a plasmare le politiche retributive nel prossimo futuro.


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