L´abruzzese Paolo De Francesco nuovo presidente della "Dante Ali

07 Ottobre 2007   11:47  
di Lino Manocchia * Il consiglio direttivo della società italo-americana “Dante Alighieri” del Messico ha eletto presidente, all´unanimità, Paolo De Francesco (nella foto), oriundo di Atessa (Chieti), emigrato in Messico nel 1986. Le sue caratteristiche somatiche sono inequivocalmente latine, e latino nell’azione, autoritario il piglio. Cortese, allusivo, occhio guizzante. pedagogo pesa le parole.misura i gesti. Giacca e camicia costantemente stirate, ha l’aria più di un diplomatico che di un docente universitario, e quando gli domando qual è il segreto della perfezione, risponde: "Essere riconosciuto, avere un proprio stile". Fin dove arriva il tuo perfezionismo? "Se non mi dicono basta, non ho traguardi". Quando il successo ci domina? "Quando ci consideriamo infallibili". Paolo, quando arrivasti nel Messico, che facesti, come ti trovasti con la lingua e le usanze del tuo Abruzzo? "Nel 1988 lavoravo in una ditta messicana in qualità di responsabile di esportazioni per il Sudamerica e per gli Stati Uniti. Fu difficile ambientarsi dopo aver lasciato la mia splendida Atessa con i suoi monti, la frutta impareggiabile e sopratutto una famiglia che mi vuole tanto bene. Ero soddisfatto con il mio lavoro ma cercavo qualcosa che avesse a che fare con l’Abruzzo e decisi di costituire la prima e l’unica sede del gruppo “Giovani voci Dijoriane” a Monterrey, realizzando dieci scambi culturali tra Italia e Messico. Dopodichè decisi di frequentare dei corsi di formazione professionale per l’insegnamento della lingua italiana". E come finisti nella "Dante Alighieri"? "Iniziai a lavorare nella "Dante Alighieri” di Monterrey in qualità di professore di lingua italiana impartendo corsi a studenti messicani. Molti dei miei studenti sono andati in Abruzzo a visitare il Parco nazionale e tanti altri luoghi meravigliosi della mia terra. Poi iniziai la fase di ricercatore e successivamente divenni coordinatore dei programmi e metodi della lingua italiana. Naturalmente per far questo ho dovuto studiare molto e confrontare idee e progetti con varie scuole e università". E chi ti ha dato la “spinta” per superare le immancabili barriere linguistiche? "La dottoressa Rosalinda Lozano de Castillo, direttrice del nostro istituto e insegnante della lingua italiana dal 1968 (data di fondazione della ´Dante Alighieri´), che mi ha aiutato a realizzare tanti progetti. Oggi, la nostra ´Dante´ impartisce corsi di lingua italiana a tutti i livelli a oltre 250 alunni, oltre a impartire lezioni nelle principali università locali". Il vostro istituto è l’unico Centro certificatore del programma Plida (Progetto della lingua italiana Dante Alighieri) a Monterrey? "Corretto. Il Plida è un diploma ufficiale rilasciato dalla società “Dante Alighieri” di Roma mediante un accordo con il Ministero degli Affari Esteri e riconosciuto dalla Università degli Studi ´La Sapienza´ di Roma. Il Plida certifica la competenza in italiano in base a una scala di sei livelli che vanno da A1 a C2 e corrispondono a quelli stabiliti dal Consiglio d’Europa". Quali attività avete realizzato sin’ora? "Il Carnevale di Venezia a Monterrey, un evento straordinario per il Messico da oltre 10 anni. Il programma di professori visitanti dall’Italia iniziato dal 1996 dove i nostri insegnanti che vengono dall’Italia impartiscono lezioni nelle diverse università di Monterrey. Impartiamo corsi di storia dell’arte, opera, letteratura, affari, regioni italiane, gastronomia, musica italiana, tradizioni e costumi". E l’originale libro dei 101 proverbi della lingua italiana, è andato in stampa? "Dal 2004 sto promuovendo la lingua e la cultura italiana attraverso l’esperienza e la saggezza dei proverbi con un italiano pratico a scopo didattico. Ho presentato il mio libro �� Proverbi della lingua Italiana´ in sette regioni del Messico e principalmente all’Instituto tecnologico y de estudio superior de Monterrey e alla Universidad nacional autonoma de Mexico, a Città del Messico. Da vari anni porto avanti una ricerca sugli italiani e discendenti, molti di loro abruzzesi, che sono arrivati all’inizio del 1900 e poi si sono occupati in varie regioni del Messico. Il mio progetto è quello di costituire un’associazione per tutelare i loro diritti e per mantenere e rafforzare l’identità culturale d’origine. Il nostro Istituto ha appoggiato molti messicani e italiani attraverso traduzioni, interpretazioni, programmi di studio, agende di lavoro per realizzare progetti in Italia e in Messico. Infatti, nella Regione di Sonora, abbiamo una eccellente collaborazione con la signora Alma Bours de Antillón". Come rispondono le autorità diplomatiche e politiche italiane al vostro sforzo? "Siamo confortati dal fatto che godiamo di un’ottima relazione con Felice Scauso, nostro ambasciatore italiano a Città del Messico, oriundo abruzzese, e con Alessandro Ferranti, primo segretario, il quale ha dato un ottimo servizio alla nostra comunità italiana di Nuevo León. Senza dimenticare la professionalità e l’attenzione che gli italiani residenti nel nord-est del Messico ricevono dal nostro nuovo console italiano a Monterrey, Luigi Sibelli". Sei soddisfatto della tua nuova carica nella Dante Alighieri? "Per me è un grande onore essere presidente di questo importante istituto e nello stesso tempo è una grande responsabilità. Sono sicuro che lavorerò intensamente per promuovere la cultura e la lingua italiana in Messico e portare in alto il nome dell’Italia". Conoscendo il carattere, la personalità di questo brillante figlio d’Abruzzo, non c’è da dubitarne. Semmai vorremmo tanto poter trovare altri De Francesco intorno al mondo della stessa levatura, coraggio e decisione. Che molte volte mancano. * giornalista abruzzese residente negli Stati Uniti)

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