L'Abruzzo WTM di Londra, fra gastronomia e tradizioni

06 Novembre 2019   11:22  

Giornata densa di contatti e opportunità per il Dipartimento del Turismo della Regione Abruzzo al World Travel Market (WTM) di Londra, fiera internazionale di quattro giorni considerata appuntamento imperdibile per il settore turistico.

Nel padiglione dell'Enit a rappresentare l'Abruzzo, accanto all'assessore regionale Mauro Febbo e al dirigente del Dipartimento Francesco Di Filippo, c'è anche Mariadora Santacroce, vicepresidente della DMC 'Terre d'Amore', che con la famiglia gestisce strutture ricettive a Sulmona (L'Aquila).

A visitare lo spazio in cui l'Abruzzo presenta la Costa dei Trabocchi, i borghi dell'entroterra, la vacanza attiva nella natura, sono arrivati anche rappresentanti di 'Sky Vacations', uno dei principali tour operator del Nord America ai quali l'assessorato ha garantito tutto il supporto necessario a far sì che il pacchetto 'Dinner in Abruzzo' - tour di dieci giorni per ora limitato al 2020 - possa essere replicato ed entrare così nella programmazione del TO statunitense in maniera consolidata.

Sul sito di 'Sky Vacations' l'Abruzzo è descritto come 'una gemma nascosta nel centro Italia', poco distante da Roma, una 'regione che lascia senza fiato', con i suoi laghi, la costa adriatica, i parchi nazionali, i siti Unesco, i borghi medievali, la cucina tipica che varia passando dalle spiagge alle montagne.

A far compagnia ai turisti americani che sceglieranno 'Dinner in Abruzzo' ci saranno gli chef Luciano DelSignore e James Rigato, che con i loro ristoranti sono considerati tra i migliori chef di Detroit. E' stato proprio su input di DelSignore che è nata l'idea del tour; le sue origini sono abruzzesi, la sua famiglia viene da Fonte d'Amore, frazione di Sulmona alle pendici del monte Morrone. Luciano è stato di recente in Abruzzo in occasione del matrimonio di un cugino e ha cucinato per gran parte dei suoi parenti italiani; con lui anche l'italo-americano Rigato.

La loro permanenza in terra abruzzese è stata raccontata in un breve documentario diretto da Mark Kurlyandchik, critico gastronomico per 'Detroit Free Press', che li accompagnerà anche a settembre dell'anno prossimo proprio per filmare la loro nuova esperienza. 
   


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