L'Abruzzo per la pace e i diritti umani

Il premio a Irfanka Pasagic e Daniele Moschetti

27 Ottobre 2008   12:45  

“La Regione Abruzzo riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e promuove la cultura della solidarietà e del dialogo tra popoli e religioni”.

Parte da questo sottinteso, contenuto nello statuto regionale, l'attività portata avanti dal Comitato per la pace e i diritti umani presieduto da Gianni Melilla.

Stamani alla sala Michetti dell'Emiciclo la premiazione della III edizione del premio internazionale “Abruzzo per la pace e i diritti umani”, aggiudicatosi quest'anno da Irfanka Pasagic, psichiatra bosniaca deportata dopo essere scampata al genocidio di Srebrenica del 1995, e Daniele Moschetti, missionario comboniano in Kenia.

L'una su un fronte, quello balcanico, l'altro su quello africano fra gli emarginati delle baraccopoli di Nairobi, entrambi rappresentano la dimensione umana della diffusione del messagio di pace, quell'intento scolpito anche nella nostra carta costituzionale, purtroppo ancor oggi smentito dalla realtà contemporanea, che dalla Georgia al Darfur, dall'Afghanistan all'Iraq in tutto il mondo vede 29 guerre attualmente in corso.

Per la sezione dedicata alle tesi di laurea, intitolata a Angelo Frammartino, il volontario ucciso nel 2006 a Gerusalemme mentre era in missione di pace, hanno conseguito il premio Elena Angiolini di Perugia e Daniela Di Tommaso di Montesilvano, l'una con una tesi sulla questione irachena e il diritto internazionale, l'altra con una tesi sulla cooperazione e i suoi strumenti.

(MS)


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