L'Aquila - Campobasso, interviste. Chiodi: "Mi vergogno di questo pubblico anomalo".

Ianni: "Mi assumo tutte le responsabilità"

03 Marzo 2013   19:58  

Zero voglia di parlare in casa rossoblù. Lo si capisce dal tempo che ci vuole perché il presidente Corrado Chiodi, accompagnato da Elio Gizzi, si presenti in una sala stampa affollata (Campobasso seguito da 4-5 emittenti).

Volti tesi e premessa iniziale dei due soci rossoblù: “Solo una dichiarazione.” E allora attorniato da tutte le telecamere, un nervoso (così si definisce) Corrado Chiodi attacca.  “La giornata è stata storta, l’ abbiamo vista tutti. Ma qui c’ è stata una reazione anomala da parte dei tifosi. Non parlo degli ultras che ci hanno sorretto fino alla fine. E’ vero che sono nuovo del calcio, ma finora ho seguito la squadra in tutti gli stadi. Ed è la prima volta che mi capita di vedere che in casa venga applaudito l’ avversario, pur di fare dispetto. Questo mi mette veramente in un imbarazzo totale, mi vergogno di questa situazione – tuona Chiodi – Purtroppo la partita è andata male, ma in fin dei conti siamo ancora terzi, siamo nei play off. Questa società si sta dando da fare, non sarà questa sconfitta che ci scoraggerà. L’ ho detto ai ragazzi, che stanno in una condizione pietosa non tanto per il risultato, quanto per il modo in cui sono stati trattati. Ci sta che una partita vada male, non vedo perché non bisogna dare forza a questa squadra e sostenerla in questi momenti. Ripeto, sono veramente amareggiato.”

Poi un passaggio altrettanto importante: “Gridavano ‘venduti – venduti’, venduti di che? I ragazzi si stanno facendo in quattro, purtroppo non c’ è stata maniera. Probabilmente c’ è stato pure qualche cambiamento che non ha fatto sentire a suo agio la squadra e questo ha portato probabilmente all’ insuccesso. Ma da questo ad applaudire la squadra avversaria veramente ce ne passa. Io non l’ ho visto da nessuna parte. A Foligno abbiamo dominato tutta la partita ma nessuno ci ha applaudito.”

Poi arriva Maurizio Ianni che non nasconde il passo indietro rispetto a Foligno. “Brutta prestazione, me ne assumo tutte le responsabilità – dichiara subito il tecnico aquilano – Però pure l’ atteggiamento nostro doveva essere diverso. Al di là di qualche situazione tattica che potevamo gestire meglio, l’ atteggiamento che vuole arrivare ad un obiettivo diverso deve dimostrare una determinazione differente. Purtroppo questi alti e bassi ci stanno pregiudicando le buone prestazioni che a volte sfoderiamo. Il Campobasso ha meritato la vittoria, sicuramente questa è stata una delle più brutte prestazioni che abbiamo offerto. Ci chiuderemo nello spogliatoio e rifletteremo, dovremo reagire perché il cammino è ancora lungo. Pensare ai play off? Dobbiamo crederci fino alla fine, il campionato è ancora lungo. Manca ancora tanto, abbiamo il dovere di crederci. 4-4-2? Ci stiamo lavorando da gennaio, da quando abbiamo fatto il mercato. Tra l’ altro abbiamo impostato tutta la settimana su questo modulo e mi aspettavo molto di più. Siamo partiti bene, poi non abbiamo avuto la forza mentale e fisica di continuare certi ritmi alla partita. Io sono l’ allenatore di questa squadra e mi assumo tutte le responsabilità di questa brutta sconfitta. Io però non voglio mollare, fino alla fine lotteremo per l’ obiettivo massimo.”

“L’avevamo preparata per vincere – analizza il tecnico molisano Vullo – D’ altronde non possiamo fare altro, siamo terz’ ultimi in classifica e abbiamo l’ obbligo di giocarcela sempre a viso aperto. Il mio score parla chiaro, da quando sono arrivato o perdiamo o vinciamo. Essendo troppo dietro rispetto a chi ci è davanti, siamo sempre costretti a cercare la vittoria. O ci va bene o ci va male. Nell’ ultimo periodo la squadra si è riorganizzata un po’ e ci stiamo tirando fuori. E anche se siamo sempre terz’ultimi la zona salvezza che prima era a undici punti adesso è a due lunghezze. L’Aquila? E’ una squadra importante, ma l’ abbiamo contenuta sempre. L’ abbiamo impostata in copertura, giocandoci qualcosa in ripartenza. Ma senza nasconderci, perché noi volevamo fare la partita.” (a.f.)     


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