L'Aquila, Cialente: per ospedale tempi lunghi, meglio uno nuovo

14 Febbraio 2011   13:21  

I lavori di ripristino dei reparti che riporteranno alle piena operatività l'ospedale San Salvatore e più in generale lo stato della sanità aquilana ma anche i riflessi sul territorio che avrà il piano di riordino della rete ospedaliera al centro, stamani, di una seduta straordinaria, piuttosto interlocutoria, di Consiglio comunale.
A sollecitarla rappresentanti di entrambi gli schieramenti, desiderosi di avere risposte dal direttore generale della Asl Silveri e dal governatore commissario alla Sanità Chiodi, su quel che ne sarà della sanità cittadina.

"L’ospedale San Salvatore – ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente - non si può ristrutturare in tempi brevi operando in regime di normativa ordinaria. Visto, dunque, che i tempi sono lunghi e che il San Salvatore è un ospedale che è nato già vecchio, progettato secondo criteri superati e risalenti agli anni sessanta, tanto vale, nel rimetterci le mani e in presenza di un project financing, esplorare la possibilità di avere un nuovo ospedale, più funzionale e con costi inferiori in termini di gestione".

"Nel momento in cui decidiamo che 1 milione e 300mila abitanti hanno bisogno di una sanità di qualità, con quattro poli di eccellenze altissime, dobbiamo considerare – ha proseguito Cialente - che questo si ottiene solo concentrando la distribuzione in pochi presidi sanitari con elevate prestazioni, assecondandone le vocazioni specialistiche. Per questo L’Aquila deve potenziare la vocazione oncologica, perché è su questo che siamo competitivi, basti pensare che avevamo una percentuale di mobilità altissima da altre regioni prima del sisma. Per ottenere questo risultato, però, si devono fare investimenti".

In aula anche rappresentanti sindacali, preoccupati, tra l'altro, per il paventato trasferimento nell'ospedale di Sant'Omero di attività specialistiche della Facoltà di Medicina dell'Università dell'Aquila. Il timore è che la convenzione che l'Ateneo si appresta a sottoscrivere con la Asl di Teramo, su spinta di influenti politici regionali, possa aprire la strada alla dislocazione della rinomata Facoltà aquilana.

servizio Marco Signori
montaggio Marialaura Carducci


CHIODI, CONFERMATA CENTRALITA' OSPEDALE L'AQUILA

"Quello che e' stato fatto all'Aquila per l'ospedale ritengo non possa essere contestato da nessuno ed e' portato come esempio di buona politica". Lo ha detto il presidente della Regione, Giani Chiodi, intervenendo alla seduta straordinaria del Consiglio comunale dell'Aquila convocata per discutere i problemi della sanita' aquilana. Il presidente Chiodi ha ribadito "la centralita' dell'ospedale aquilano, sul quale nel giro di pochi mesi sono stati investiti in interventi 22 milioni di euro, cifra che fino a qualche anno fa presupponeva investimenti e lavori per anni e anni. Stiamo lavorando al meglio; l'ospedale dell'Aquila ha delle sale operatorie invidiate da tutti, come ci ha riferito il ministro della Salute, ed altri punti di eccellenza che non perdera'". Sul problema legato alla realizzazione di un nuovo ospedale, il presidente della Regione ha spiegato che "prima di parlare di un nuovo ospedale all'Aquila, in Abruzzo ci sono altri ospedali da realizzare". Nel suo intervento, il presidente Chiodi ha informato l'assemblea cittadina sullo stato dell'arte della riforma del sistema sanitario regionale, "che abbandona una volta per tutte un sistema che ha generato debiti e sproporzioni che sono tutt'ora pagati dai cittadini abruzzesi". "Si tratta di un percorso difficile, ma come classe dirigente politica siamo decisi ad andare avanti nella convinzione di fare il meglio per la societa' abruzzese". Il presidente ha poi illustrato l'idea dei quattro ospedali di primo livello che faranno da hub regionale; poi ci sara' un secondo livello con 4-5 ospedali intermedi. Su espressa richiesta, Chiodi ha ribadito che "non esiste alcun atto deliberativo della Regione che indica gli ospedali di Teramo e Pescara quali ospedali regionali, anzi l'idea dei 4 ospedali hub contraddice questa maldicenza e falsita'". Ancora sull'ospedale aquilano, il presidente della Regione ha confermato che "i 47 milioni di euro incassati per il risarcimento dei danni subiti per il terremoto non sono usciti dalle casse della Asl aquilana e sono a disposizione del direttore generale per gli interventi di investimento secondo il piano aziendale. Inoltre - ha sottolineato Chiodi - a questa cifra vanno aggiunti i 35 milioni di euro ex art. 20 che la Giunta ha destinato all''ospedale dell'Aquila". Infine il presidente ha chiarito la questione del nuovo ospedale che l'istituto di previdenza dei medici si era offerto di realizzare. "Era tutt'altro che una donazione, perche' avremmo dovuto rimborsare all'istituto 100 milioni di euro in 20 anni con tassi d'interesse dal 2 al 5%. Mi e' sembrata una offerta poco chiara per questo abbiamo detto di no".


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