La recente condanna in appello dell'amministrazione comunale di L'Aquila, guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, ha sollevato un acceso dibattito pubblico. A portare l'attenzione sulla vicenda è stato l'avvocato Fausto Corti, che in un post su Facebook ha evidenziato le conseguenze di una gestione non conforme alla normativa riguardante la nomina del comandante dei vigili urbani.
Corti ha sottolineato come, nonostante ben cinque sentenze sfavorevoli, la Giunta Biondi abbia continuato a violare le norme, portando alla sesta condanna da parte del Consiglio di Stato. Quest'ultima ha imposto al Comune di L'Aquila il pagamento di 5.000 euro di spese legali. "La cattiva politica costa", ha dichiarato l'avvocato Corti, evidenziando come le ripercussioni di queste decisioni ricadano inevitabilmente sui cittadini.
Il pagamento delle spese legali sarà sostenuto dalle casse comunali, alimentate dalle tasse dei cittadini aquilani. "E chi li pagherà, ora?", si chiede retoricamente Corti nel suo post, lasciando intendere che il peso di tali costi graverà sui contribuenti. Ironico è il fatto che gli assessori della giunta percepiscano un'indennità mensile di circa 65.000 euro, un elemento che Corti sottolinea per evidenziare l'apparente disconnessione tra i dirigenti e le conseguenze delle loro azioni sulla comunità.
La situazione pone l'accento su una questione di fondo: i cittadini dovrebbero essere tenuti a pagare il prezzo delle decisioni politiche errate? Il dibattito su chi debba effettivamente sopportare i costi delle scelte amministrative è aperto, e il post di Corti offre uno spunto per una riflessione più ampia sulla responsabilità politica e sulle implicazioni delle azioni di governo.