Il
30% degli edifici aquilani è inagibile. E' quanto hanno dichiarato poche ore fa i tecnici della Protezione civile e dei Vigili del Fuoco abruzzesi, da stamane impegnati nelle
operazioni di inventariato atte a verificare l'agibilità delle costruzioni periferiche e semiperiferiche della città distrutta. Dai controlli finora effettuati emergono dati relativamente confortanti. Dopo aver verificato la stabilità di oltre un
migliaio di edifici, gli esperti coinvolti nel monitoraggio hanno dichiarato agibile almeno il
50% delle abitazioni osservate. Meno ottimista seppure consolatorio il dato relativo al
20% delle costruzioni inventariate: inserite in lista con la definizione di "
recuperabili", tali strutture necessitano di “piccoli interventi” atti a ristabilirne la sicurezza abitativa, nulla a che vedere quindi con le abitazioni completamente irrecuperabili pari a quasi un terzo del campione finora esaminato.
Certo si tratta di
dati provvisori. All'appello manca ancora la maggior parte degli edifici coinvolti nel disastro. Come spiegato infatti da uno degli alti funzionari della Protezione civile, Titti Postiglione, la situazione potrebbe cambiare radicalmente una volta compiuta l'osservazione dei centri storici dell'Aquilano. Si tratta in effetti delle zone maggiormente colpite dal sisma, aree completamente devastate e pertanto quasi sicuramente irrecuperabili ai fini dell'agibilità tanto agognata dalle famiglie sfollate.
La priorità tuttavia, rimane attualmente ancorata all'osservazione di
case e scuole situate nelle zone periferiche. Occorre riportare gli studenti in classe, hanno affermato le autorità locali. Verifiche sono state condotte con il medesimo carattere d'urgenza anche all'interno degli edifici cosiddetti
strategici, collegati ossia a quelle attività istituzionali vitali alla sopravvivenza amministrativa ed economica della Provincia. L'accertamento dei danni inerenti le strutture abitative e non, situate nel centro del Capoluogo abruzzese saranno pertanto lunghe e delicate, a partire dalla
perimetrazione di quelle aree irrecuperabili e fatiscenti pericolosamente disseminate nel territorio cittadino.
gdc