L'Aquila: Isabella Rauti all'Emiciclo per un convegno sulle pari opportunità

06 Giugno 2012   10:05  

"Fino a quando questa mezza democrazia?" e' il titolo dell'iniziativa che si terra' domani, giovedi' 7 giugno, all'Aquila, alle ore 10.00, presso l'Aula consiliare di Palazzo dell'Emiciclo, organizzata dalla Commissione Pari Opportunita' dell'Abruzzo, che vedra' come relatrice Isabella Rauti, componente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio.

La finalita' del convegno e' quello di discutere insieme ai consiglieri regionali abruzzesi, il problema della scarsa presenza di donne nei luoghi delle decisioni, anche alla luce della proposta elaborata dalla stessa Commissione per il riequilibrio della rappresentanza di genere, affinche' venga recepita all'interno della nuova legge elettorale regionale. "La nostra proposta - rileva Manuela Villacroce, Presidente della Commissione - nasce dalla consapevolezza che quella italiana non sara' una democrazia compiuta finche' non avremo una presenza equilibrata di donne e di uomini nei luoghi delle decisioni; e che una democrazia paritaria potra' determinare quel rinnovamento capace di dare al nostro paese nuova vitalita'".

La Legge di riforma al titolo V della Costituzione (la n. 3 del 2001) impegna le Regioni a promulgare leggi che promuovano la parita' di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive (art. 117 comma VII: Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parita' degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parita' di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive). "Le misure da adottare - rileva ancora la Villacroce - debbono tutelare non solo la presenza femminile nelle liste, ma favorire la loro elezione e la loro presenza nelle istituzioni. La Commissione Statuto del Consiglio regionale dell'Abruzzo si e' orientata verso una proposta di legge proporzionale con voto di preferenza".

Tale proposta - continua - e' certamente condivisibile per quanto attiene le garanzie democratiche, ma e' sicuramente problematica per il riequilibrio della rappresentanza di genere".

Pertanto, la Commissione Pari opportunita' ha predisposto una misura di riequilibrio, in caso di proposta di legge elettorale proporzionale con voto di preferenza, cosi' articolata: a) obbligo della presenza in lista del 50% di donne, con i candidati e candidate in posizione alternata; b) l'elettore puo' esprimere, nelle apposite righe della scheda, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome ovvero il nome e il cognome dei due candidati compresi nella lista stessa. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di un genere e l'altra un candidato dell'altro genere della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza; c) sanzioni efficaci, come l'inammissibilita' delle liste o delle candidature, per il mancato rispetto del 50% delle donne in lista, con l'eventuale alternativa, nel caso di liste proporzionali, della riduzione d'ufficio del numero dei candidati del genere sovra rappresentato; d) la "par condicio di genere" per l'accesso ai mass media in campagna elettorale e un sistema di incentivi e di sanzioni sui rimborsi elettorali ai partiti a sostegno delle candidature e dell'elezione di donne. Il mancato rispetto delle norme previste nel punto "d", dovra' comportare una sanzione amministrativa determinata dalla competente struttura regionale, coadiuvata nei compiti di vigilanza e controllo dal CoReCom.

"Tali norme - sottolinea la Presidente Villacroce - sono state, in gran parte, recepite dalla Legge regionale della Campania, prima regione a adottarle e i risultati delle votazioni hanno visto la presenza femminile al 23%, con un notevole incremento rispetto alla precedente legislatura. Tali norme sono state avallate dalla Corte Costituzionale, con sentenza n. 4 del 15.1.2010, a seguito del ricorso presentato dal Consiglio dei Ministri. L'emanazione di tale sentenza - conclude Villacroce - toglie ogni dubbio sulla validita' di questa azione positiva che ha il solo scopo di promuovere la presenza delle donne in Consiglio regionale, rimuovendo gli ostacoli attualmente presenti".


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