L'Aquila, Magliocco (Pdl): estendere il "de minimis" a tutte le imprese del cratere

18 Giugno 2012   13:18  

"La firma da parte del ministro Passera del decreto per l’attuazione del 'de minimis' sblocca finalmente una situazione di impasse che da tempo sta mettendo a dura prova le aziende e i commercianti. Rispetto a questo quadro, sicuramente positivo, che permetterà, speriamo a breve, di poter attingere ai 90 milioni di euro stanziati dal precedente governo vorremmo sottolineare alcune perplessità. Apprendiamo, infatti, dalla lettura dell’art. 70 della legge n. 27 del 24 marzo 2012 e da articoli di stampa che gli aiuti in 'de minimis' potranno essere applicati soltanto se le aziende ricadono, o verranno aperte, all’interno del Comune dell’Aquila. Questo perché il perimetro è rimasto identico a quello previsto nella richiesta della ZFU che come sappiamo non è stata accolta dalla UE. Se ciò fosse confermato ci troveremmo di fronte a situazioni discriminatorie visto che la misura è stata prevista per dare sostegno a tutte le aziende in difficoltà a seguito al sisma del 6 aprile 2009". Lo dice Alfonso Magliocco, coordinatore provinciale del Pdl.

"Si verificherebbero situazioni paradossali per cui nell’arco di pochi metri alcune aziende potranno beneficiare del contributo perché ricadenti sul territorio del Comune dell’Aquila mentre altre ricadenti in Comuni diversi, ma sempre nell’area del cratere, ne saranno escluse. Riteniamo che il sostegno alle imprese vada concesso in maniera equa anche ai Comuni rientranti nel cosiddetto cratere sismico, ovviamente in maniera proporzionale. Alcuni nuclei industriali e/o artigianali (Fossa, Scoppito, Poggio Picenze, Barisciano, etc.), infatti, sono localizzati in altri Comuni e ci sembra assurdo che le attività lì insediate o che comunque si insedieranno non potranno ottenere gli stessi vantaggi.

Una delle possibili conseguenze di tale scelta potrebbe essere lo spostamento delle attività oggi insistenti in questi Comuni verso i territori del Comune dell’Aquila con il conseguente spopolamento di aree che, oltre a perdere attrattività per le nuove attività, già negli ultimi anni hanno visto una diminuzione consistente di residenti e imprese. Senza contare i minori introiti per i piccoli Comuni già alle prese con bilanci risicati che ne compromettono la crescita e il rilancio.

Il concetto di L’Aquila città territorio non può e non deve essere soltanto uno slogan vuoto ma deve trasformarsi in atti concreti. È per questo che chiediamo al Ministro Barca e a tutte le Istituzioni a vario titolo coinvolte di farsi promotrici di una rimodulazione degli aiuti in 'de minimis' stabilendo che una quota dei 90 milioni possano andare alle imprese o attività commerciali ubicate nei territori dei Comuni ricadenti nel cratere. Sarebbe un atto di grande importanza per un territorio che oltre alla crisi generale sconta difficoltà oggettive derivanti dal sisma e permetterà, se attuato, di introdurre nuova linfa in aree che da decenni scontano un isolamento che, se non superato con politiche che permettano un radicamento territoriale forte, potrebbe comportare conseguenze economiche e sociali gravi".


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