L'Aquila: Mancini incredibilmente fuori dal Consiglio. Cialente lavora alla giunta

24 Maggio 2012   11:19  

Una sentenza del Consiglio di Stato ha del clamoroso: in caso di apparentamenti per il turno di ballottaggio, in Consiglio comunale entrano i più votati della lista o delle liste che si apparentano e non il candidato sindaco di quel raggruppamento. Così all'Aquila resta fuori Angelo Mancini. Oltre al danno la beffa, insomma, per il preside che prima è stato costretto ad accettare le decisioni dei vertici regionali e nazionali del suo partito, l'Idv, e ora resta persino fuori dall'Assise.

Al posto del candidato sindaco dell'Idv, entrerebbe il più votato della lista "L'Aquila Oggi", Fabio Cortelli.

L’Idv e "L’Aquila Oggi" che sostenevano Mancini si sono riunite ieri sera anche per definire la rosa dei nomi da fornire al sindaco per la composizione della giunta. Sul piatto Lelio De Santis, Marilena De Ciantis e Giuliano Di Nicola, eletto consigliere con l'Idv.

Anche negli altri partiti si susseguono incontri che dovrebbero portare, nel giro di una settimana, alla costituzione della giunta Cialente-bis.

 Nel Pd, che si riunisce domani, non sembrano esserci grossi dubbi: dovrebbero tornare a fare gli assessori Stefania Pezzopane, Pietro Di Stefano e Alfredo Moroni. Quest'ultimo, tuttavia, il sindaco lo vorrebbe direttore generale, in vista della tanto promessa, quanto attesa, riorganizzazione della macchina amministrativa. Ed è per questo che Cialente ha chiesto una specifica deroga al governo, visto che la figura del city manager non è più prevista dalla legge.

Nel Pd scalpita poi Carlo Benedetti, che seppur settimo degli eletti, pretende di tornare a presiedere l'Assise.

I Socialisti dovrebbero confermare Marco Fanfani, anche se ci sono da soddisfare gli appetiti di Pasquale Corriere, rimasto fuori dal Consiglio per la prima volta dopo un trentennio: per farlo rientrare, l'assessorato potrebbe andare a Gianni Padovani, che dimettendosi dal Consiglio gli farebbe posto.

Per Sinistra e libertà sembra certa la presenza nell'esecutivo di Betty Leone.

Per Rifondazione quella di Fabio Pelini.

Per far quadrare i conti, Cialente ha bisogno di piazzare almeno quattro donne. Troppe, se si pensa alle rose fornite dai partiti. Così, alla presidenza del Consiglio comunale potrebbe essere promossa Antonella Santilli del Pd, a lungo vice presidente.

Mentre il Bilancio il sindaco vorrebbe lasciarlo a Silvana Giangiuliani: il sindaco ha fatto capire più volte che in risposta al suo successo personale, dimostrato dalle preferenze raccolte in più rispetto alle liste, si sarebbe "concessa" la nomina di una persona di sua stretta fiducia.

Giampaolo Arduini, promotore della lista "Cattolici e democratici", potrebbe tornare a fare il vice sindaco. La civica, tuttavia, chiede due posti per ottenere una sorta di "risarcimento" visto che, come ha spiegato ad Abruzzo24ore.tv Giampaolo De Rubeis, con l'apparentamento con l'Idv ha dovuto rinunciare ad un consigliere. E a rimanere fuori è stata una donna, Emanuela Iorio, ragione in più per offrire ai "Cattolici democratici" un secondo incarico. Visto che, tra l'altro, non sembrano interessati all'assessorato i due eletti, Adriano Durante e Salvatore Placidi, che con le loro dimissioni avrebbero potuto fargli posto in Consiglio.

Anche Roberto Riga, tuttavia, potrebbe tornare a fare il vice sindaco. Sempre che il partito non gli preferisca il segretario Ermanno Giorgi. Certo, in ogni caso, l'ingresso in Consiglio di Pierluigi Mancini, primo dei non eletti per una manciata di voti.

(MS)


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore