L'Aquila Rugby cade 17 a 40 con Calvisano. Mistero su ciò che accadrà ora

21 Aprile 2012   18:56  

“Ha vinto lo sport” dice ironicamente un tifoso nero verde mentre esce dal Tommaso Fattori. E a ben pensarci è proprio così.

Risultato finale: L’Aquila Rugby 17 Cammi Calvisano 40.

Lo sport ha vinto oggi perché in campo è stata una bella partita, ha vinto oggi perché per mesi sentiremo parlare di trattative societarie e lo sport sarà relegato ad un angolo. Ha vinto lo sport perché queste trattative poi, a bene vedere e soprattutto ascoltare, viene da domandarsi tra chi siano in atto. Giacomo Pasqua è seduto in tribuna, fuma una sigaretta. Lui è uno dei detentori di buona parte delle azioni nero verdi, è stato presidente per lungo tempo, tra i soci è quello con maggiore voce in capitolo. La domanda è diretta: come evolve la vendita delle 74 azioni di cui Cialente ha parlato alcuni giorni fa? La risposta è ancora più fulminea: “Io non ne so nulla”.

E allora è ancora più evidente che oggi lo sport abbia avuto il sopravvento su tutto il resto. D'altronde Pasqua ce ne aveva già parlato alcuni giorni fa e continua a ribadire oggi la sua totale estraneità ai fatti e quando gli si fa notare che Marinelli lamenta di continuo il suo totale isolamento è schietto: “il presidente è lui e lui dovrebbe chiamare l’assemblea dei soci. Non è colpa mia se uno si vuole isolare”.

L’Aquila Rugby: la società più pazza del mondo. Non è uno striscione che compare allo stadio, anche se dovrebbe, ma è un dato di fatto. Marinelli lancia un grido di allarme, senza avvertire nessuno, dicendo di sentirsi solo e che siamo sull’orlo del baratro, Pasqua risponde affermando di non sentirsi chiamato in causa, nel frattempo Cialente organizza un aumento di capitale all’insaputa di buona parte dei soci (ma si può fare?) dicendo che mancherebbero solo 25 azioni da collocare, Marinelli dice che per adesso non è arrivato un euro e che si tratta solo di parole e Pasqua chiude il trittico con un perentorio: non ne so nulla.

Lasciamo il commento al vero striscione delle brigate nero verdi che dimostrano di credere poco alle parole che aleggiano nell’aria: Se scompare L’Aquila Rugby i Maya teneano raggiò.

Primo tempo. Si comincia con il minuto di silenzio per Morosini e per il padre di Alessandro Bottacchiari. 4’ meta di Jaco Erasmus che sfonda un placcaggio. Griffen trasforma. 0-7. 25’ Meta di Vunisa (man of the match) che raccoglie da touche e si trascina dietro tre aquilani. 0-12. 30’ Buco di Vunisa che ricicla su Frapporti che schiaccia in meta. Griffen trasforma. 0-19. 35’ meta di Zaffiri che schiaccia dopo la spinta in mischia. 5-19. 38’ meta di Frapporti dopo una rapidissima azione alla mano. Griffen trasforma. 5-26 e Calvisano ottiene già il punto di bonus. 42’ battiamo velocemente un calcio dentro la ventidue, De Swardt penetra, Subrizi raccoglie e schiaccia in meta. 10-26.

Secondo tempo. 57’ meta di Erasmus trasformata da Pavin. 10-33. 63’ meta di Visentin, Pavin trasforma. 10-40. 75’ meta di Gerber su passaggio di Leonardi, incrocio perfetto e meta sotto i pali. Paolucci trasforma. 17-40.

I ragazzi hanno avuto un buon ritmo per tutto il match” commenta l’allenatore aquilano Umberto Lorenzetti. “Peccato per gli infortuni che hanno condizionato l’andamento del gioco ma sono felice. In fin dei conti abbiamo raggiunto l’obiettivo stagionale con una giornata di anticipo. Per il futuro questi ragazzi possono fare molto bene. Sono giovani e avranno un anno in più di esperienza alle spalle. Ringrazio i tifosi e dedico la salvezza a loro, alla città e a chi non credeva in noi”.

Massimiliano Placidi non si sbottona sulla situazione societaria. “I ragazzi erano già con la testa un po’ in vacanza, ma è normale un piccolo calo di tensione quando hai già raggiunto l’obiettivo. Non posso che fargli i complimenti. Per quanto riguarda la realtà societaria, noi siamo qui e insieme al presidente aspettiamo i fatti e non solo le parole”.

Matteo De Santis.


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