L'Aquila: Vittorio Antonellini dirige i solisti dell'ISA

04 Novembre 2010   10:01  

Dopo il clamoroso successo di pubblico e critica della tournèe in Spagna dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese, prosegue la stagione 2010 dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese.

La compagine artistica, diretta dal M° Vittorio Antonellini, sarà impegnata in un concerto, Sabato 6 novembre presso il Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila alle ore 18,00.

Nel ruolo di solisti le prime parti dell’OSA, nell’esecuzione della Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra in Mi bem. Magg. K 297b e del Concerto per violino e orchestra n. 4 in Re Magg. K 218 di W. A. Mozart, per concludere con il Concerto in Sol Magg. per due flauti e orchestra di D. Cimarosa.

 

Questi nomi dei solisti:

Flauti MARIA FABIANI, EMMA PUCELLO

Violino ETTORE PELLEGRINO

Oboe RICCARDO BRICCHI

Clarinetto GIANLUCA SULLI

Corno ALESSANDRO MONTICELLI

Fagotto MASSIMO MARTUSCIELLO

 

Il concerto a L’Aquila è inserito nell’ambito delle manifestazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e sarà preceduto da una prima serata Venerdì 5 novembre 2010 a Rocca di Mezzo presso il Palazzetto Polivalente alle ore 18,00, in collaborazione con il Comune e l’Istituto Comprensivo “I. D’Eramo” Distretto Scolastico n. 1 di Rocca di Mezzo. Il concerto sarà dedicato alla memoria del Prof. Massimo Paolucci, ispettore dell’OSA per tantissimi anni.

 

La Sinfonia Concertante K. 297b fu composta da Mozart nel 1778 a Parigi. Nel manoscritto parigino, le parti del flauto e dell’oboe sono state rispettivamente sostituite dall’oboe e dal clarinetto. Il musicologo Erik Smith ritiene che probabilmente le modifiche siano state apportate dallo stesso Mozart, altri, invece, non potendo fare il confronto con il manoscritto originale (andato perduto), ritengono dubbia la paternità della composizione. Quest’ultima ipotesi non sembra molto plausibile considerato l’alto valore musicale e le caratteristiche stilistiche dell’opera, in ogni caso la Sinfonia K.297b è uno degli esempi più splendidi di integrazione tra pienezza orchestrale e trattamento brillante degli strumenti solisti, quasi a voler rievocare la contrapposizione tra concertino e tutti, tipica del concerto barocco.

Il Concerto in Re Maggiore K.218, composto nell’ottobre del 1775, è il quarto dei cinque concerti per violino ed è uno dei più noti ed eseguiti, in esso il brio strumentale e l’espressività della musica raggiungono il perfetto equilibrio: gli spunti virtuosistici non sono mai fini a se stessi ma ben si innestano nella struttura musicale.

Il Concerto per due flauti in sol maggiore di D. Cimarosa, composto nel 1793 per un Esterházy ambasciatore di S. M. Imperiale a Napoli, il concerto presenta una struttura tripartita e, in alcuni momenti, i repentini cambi di dinamica evocano lo stile “a terrazze” dei concerti grossi barocchi.


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