L’Aquila celebra Magnotta ma dice no a Saviano e Zerocalcare: è questa la nuova ‘cultura’?

23 Maggio 2025   10:08  

Nel panorama culturale dell’Aquila, una recente decisione ha riaperto un dibattito acceso sulla visione istituzionale della cultura. Da una parte, l’approvazione da parte dell’esecutivo comunale di un murales dedicato a Mario Magnotta, celebre per gli scherzi telefonici subiti e divenuto, suo malgrado, una figura virale in un’epoca pre-digitale. Dall’altra, il ricordo ancora vivo del rifiuto opposto nel 2019 dal sindaco Pierluigi Biondi all’idea di ospitare in manifestazioni culturali due figure di rilievo del panorama intellettuale italiano: Roberto Saviano e Zerocalcare.

Il primo, scrittore impegnato nella lotta alla criminalità organizzata; il secondo, fumettista capace di interpretare con profondità e ironia le contraddizioni della contemporaneità. Entrambi giudicati evidentemente non in linea con la visione culturale dell’amministrazione.

Le motivazioni fornite dal primo cittadino per celebrare Magnotta sono emblematiche: “Ha dedicato la sua vita alla scuola e ci è sembrato giusto rendergli omaggio in un luogo che quotidianamente è frequentato da centinaia di studenti […] è stato forse uno dei primi influencer ‘ante litteram’ del nostro Paese”. Una dichiarazione che sembra rivelare una visione della cultura leggera, persino goliardica, lontana dall’impegno civile o dal confronto critico.

Mario Magnotta è senz’altro una figura simpatica e popolare, simbolo di una stagione mediatica ingenua e folkloristica. Tuttavia, trasformarlo in emblema cittadino di cultura rischia di ridurre la cultura stessa a spettacolo, a intrattenimento privo di contenuto, a “chiacchiericcio” che fa sorridere senza mai interrogare.

Intanto, il tessuto culturale aquilano appare sempre più assorbito da un’agenda fatta di sagre, street food e palchi temporanei che spesso ostruiscono la fruizione di monumenti e spazi pubblici. Un calendario denso ma privo di identità, dove l’evento sembra contare più del messaggio, e l’estetica prevalere sulla riflessione.

Il confronto tra il diniego verso figure come Saviano e Zerocalcare e l’omaggio a Magnotta non è una mera questione di gusti, ma rappresenta una precisa scelta di campo: quella di una cultura rassicurante, inoffensiva, che non pone domande e non crea disagio. Una cultura che, pur facendo parte del tessuto sociale, rischia di dimenticare il suo ruolo più alto: quello di stimolare coscienza critica, memoria e consapevolezza collettiva.

In definitiva, il caso Magnotta non è il problema, ma il sintomo. Il vero nodo è una politica culturale che pare aver rinunciato al pensiero per inseguire il consenso, trasformando la città dell’Aquila da culla del sapere a teatro permanente dell’effimero.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore