L'Aquila, centro trasfusioni e dialisi ancora in container

A 19 mesi dal terremoto Abruzzese

10 Novembre 2010   17:54  

A 19 mesi dal terremoto che ha colpito l'Abruzzo, restano particolarmente difficili le condizioni di lavoro nel centro trasfusionale e nel reparto di emodialisi dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Proprio a causa del sisma, parte del complesso ospedaliero è ancora inagibile e alcuni reparti e servizi vengono erogati esclusivamente in container. Tra questi rientrano le prestazioni del centro trasfusionale, ospitato in quattro container in una zona difficilmente raggiungibile dalle ambulanze. La pioggia di questi giorni hanno reso la situazione ancora più critica, con la necessità di raccogliere e smistare sangue. Le donazioni vengono raccolte in un container ambulatorio, dove vengono effettuate - spesso nello stesso momento - le trasfusioni in situazioni dove rispettare la privacy, in spazi limitatissimi è difficile. Degrado all'ingresso del reparto di emodialisi, le cui condizioni hanno spinto il primario Stefano Stuard, alcuni mesi fa, a rassegnare le dimissioni. Diversa la situazione del centro trasfusionale, dove lavorano 2 infermieri 4 medici e altrettanti tecnici, con il coordinamento del primario Luigi Dell'Orso. Seppure in condizioni critiche, e nella prospettiva di passare un altro inverno nei container, il personale è determinato ad attendere il rientro nei locali originari ora inagibili. Il numero delle donazioni, a causa dei problemi segnalati, è sceso di molto ed è stato sospeso il servizio di raccolta sangue dal cordone ombelicale delle partorienti per le cellule staminali. (ANSA).

OSPEDALE L'AQUILA, DAY HOSPITAL EMATOLOGIA NEL CAOS
REPARTO TRASFERITO, MANCANO LETTI PER TERAPIE ANTITUMORALI
Numerosi utenti del Day Hospital del reparto di Ematologia dell'Ospedale "San Salvatore" dell'Aquila denunciano una grave situazione di disagio, a seguito del trasferimento interno dei locali destinati a questo servizio. La struttura, dove si effettuano cure ematologiche e antitumorali, originariamente nella divisione di Medicina, è stata accorpata ad altri reparti. E' rimasta quindi priva di alcune stanze di degenza temporanea riservate ai pazienti del Day Hospital: i posti letto disponibili sono passati da 10 a 4. I pazienti sono costretti a effettuare terapie trasfusionali o comunque iniettive, concordate da mesi, che hanno anche una lunga durata di somministrazione (da 5 a 6 ore per persona), a rotazione su soli quattro letti; alcuni di loro hanno a disposizione solo sedie ospedaliere e manca lo spazio per una normale assistenza dei famigliari. L'equipe del reparto, nonostante il caos riesce a garantire la migliore assistenza possibile ai pazienti, ma questo, segnalano gli utenti, solo grazie allo spirito di abnegazione di medici e infermieri. (ANSA)


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