L'Aquila come Pechino: l'Università ha pronto progetto di treno che va a 600 km all'ora

29 Dicembre 2012   09:52  

All'Università dell'Aquila hanno messo a punto un progetto di un treno a levitazione magnetica che va a 600 km all'ora. Fu presentato in occasione del G8 ma non ebbe l'eco mediatica nè alllora nè in seguito che forse meritava e meriterebbe la notizia. Le cronache locali in effetti si occupano principalmente di Università dell'Aquila quasi solo in riferimento ai devastanti scontri politici in vista delle elezioni, e per le vicende giudiziarie che investono il rettore.

Bene ha fatto dunque la giornalista Giuditta Mosca che sul Sole 24 ore ha ricordare in primis agli aquilani che l'Università è la risorsa più preziosa che è rimasta ad un territorio terremotato e in crisi.

TAV, l'Italia è una spanna sopra agli altri ma non lo sa

''La recente inaugurazione della tratta ferroviaria Pechino-Canton ha dato ulteriore lustro ai treni ad alta velocità (TAV) e fa ritornare alla memoria che l'Italia è all'avanguardia nel settore dei convogli a levitazione magnetica (Maglev) grazie al progetto denominato UAQ4, creato e testato dall'Università dell'Aquila, in tempi utili per essere presentato al G8 che si è tenuto proprio nel capoluogo abruzzese durante il mese di luglio del 2009, anche nella speranza di accendere nuovi riflettori sulla zona terremotata.

I ricercatori dell'Università, coordinati dai professori Giovanni Lanzara e Gino D'Ovidio, hanno creato un treno a levitazione magnetica ad impatto zero, che non produce né vibrazioni né rumori e, ad eccezione di quella aerodinamica non ha resistenze al moto.

Raggiunge la velocità di 600 chilometri l'ora e, rispetto ad un TAV tradizionali, permette di risparmiare 7mila tonnellate di carburante ogni anno, tanto quanto ne trasporta una piccola petroliera. Le parti fisse (guidovie) non hanno contatto fisico con il veicolo e l'interazione tra magneti e conduttori ne impediscono il deragliamento.

 


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