L'Aquila e le sue frazioni: Assergi

Visite pre sisma nelle frazioni di L'Aquila

29 Giugno 2012   14:56  

Assergi - a 867 m.s.l.m. è situato a Km. 18 dall’'Aquila, sulla S.S. 17 bis, alle pendici di pizzo Cefalone, e del Gran Sasso, al quale è collegato anche da una funivia.
Le sue origini risalgono al periodo romano, sembra essere stato edificato per alloggiarvi gli operai impiegati dai romani nelle miniere.
Nelle vicinanze, in località detta “del forno” sono i ruderi della vestina “Prifernum”. Il nome anticamente era ”Castrum Asserici”, poi venne modificato in “Asserici, Asserula e Sercio”, quindi Assergi.
L'’attuale abitato probabilmente si sviluppò intorno al monastero benedettino annesso alla chiesetta di Santa Maria in Silice.
Nel medioevo fu centro murato più che borgo fortificato, e la cinta muraria è ancora visibile con cospicui resti di mura nella parte orientale e meridionale del paese, insieme a tre porte ad arco acuto, “porta orientale”, “porta del colle” e “porta del rio”.
Fu feudo dei Cenci e dei Caffarelli.
Nel 1254 prese parte alla fondazione dell’'Aquila.
Tra le emergenze turistiche particolare risalto merita la chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nel 1150, originariamente parte di un monastero benedettino, la facciata quattrocentesca presenta un portale architravato sormontato da un rosone sulla cui sinistra si eleva il tipico campanile a vela con portico laterale. L'’interno conserva alcuni affreschi; particolarmente interessante è la cripta, che è in realtà la primitiva chiesa di San Franco, parzialmente scavata nella roccia, è a pianta basilicale decorata da vari dipinti e ospita nella navata destra una magnifica urna argentea, opera tardo quattrocentesca. Pregevole è anche il secentesco cassone dipinto, in fondo alla navata destra.
Al prospetto di una confraternita è stata adattata la facciata della demolita chiesa di Santa Maria della Neve (sec. XII).
Da Assergi sono possibili escursioni verso il Gran Sasso; tutt'intorno vi sono distese di vegetazione rigogliosa, nelle vicinanze si apre la Grotta a Male (o amare), lunga 470 metri, interessante dal punto di vista speleologico ed archeologico con ritrovamenti di reperti riferibili alle culture appenniniche, subappenniniche, protovillanoviane e della seconda metà del ferro. È formata da vasti ambienti abbondantemente concrezionati che terminano, con due laghetti di acqua molto limpida. Alla base della sottostante parete rocciosa la grotta di Santa Maria, con i resti di una cappella.


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