L'Aquila: itinerario,Via XX Settembre, Via Roio, San Marciano,Santa Giusta,Costa Masciarelli

Visite pre sisma del centro storico cittadino

28 Giugno 2012   14:23  

 Da via XX settembre, si prende a destra, fino a una gradinata, a sinistra, che porta al viadotto di Belvedere, dal quale possiamo ammirare un ampio panorama sul monte Luco, Monte Calvo, il Terminillo, San Giuliano, il Gran Sasso e la parte occidentale della Conca aquilana.
Lasciato a sinistra il viadotto, si continua nel viale Nicolò Persichetti fino alla piazza intitolata a Santa Maria di Roio su cui si affaccia l’'omonima chiesa trecentesca.
La facciata presenta un bel rosone a raggiera ed un portale con lunetta scolpita in cui è rappresentata la Madonna col Bambino tra San Pietro e un Santo vescovo, bassorilievo del ‘500. All’'interno, sulla parete destra, possiamo ammirare un quadro di Francesco da Montereale raffigurante la Deposizione (sec. XVI).
La chiesa fu riedificata dopo il terremoto del 1703.
Di fronte è il palazzo Rivera, appartenente alla famiglia dei Duchi Rivera, realizzato nel 1770 su disegno di Luigi Filippi.
La facciata è tipicamente barocca, all’'interno vi sono saloni stuccati e dipinti.
Di fianco è il palazzo Persichetti già Franchi, opera di Ferdinando Fuga (1699- 1782), il celebre autore della facciata di Santa Maria Maggiore e del Palazzo della Consulta in Roma, con un monumentale portone sovrastato da loggia di epoca successiva; le finestrelle sotto il cornicione furono aperte alla fine del secolo scorso e tentano di armonizzarsi con l’'intero complesso architettonico.
A breve distanza sulla via Roio sorge il palazzo Dragonetti, realizzato ai primi del Settecento al posto di una precedente costruzione. Dispone di tre portali balconati, di cui quello centrale, di maggiori proporzioni, è sormontato dallo stemma della famiglia Antonelli dovuto a Ercole Ferrata (1610-1686), all'’interno sontuosi saloni, tra cui la cosiddetta “alcova del cardinale”, già di Cosimo de Torres, che fu protettore del regno di Polonia. Di epoca cinquecentesca, invece, è il corpo retrostante su via Monteluco, adorno di una loggia ad archi a tutto tondo.
Dalla piazza di Santa Maria di Roio si prende a destra la via del Cardinale dalla quale, voltando a sinistra si sbocca nella piazza San Marciano, ornata da una graziosa fontana ove sorge l'’omonima chiesa romanica della fine del ‘200 o inizio del ‘300.
La chiesa, dedicata ai Santi Nicandro e Marciano, presenta una facciata a coronamento orizzontale con un elegante portale ricco di capitelli figurati. Sul fianco destro è un altro portale fregiato nella lunetta con una Madonna con Bambino,probabile opera giovanile di Silvestro dell'’Aquila, già facente parte del sepolcro del Cardinale Agnifili nel Duomo. L'interno, rifatto dopo il sisma del 1703, presenta soffitto in legno dipinto, a una sola navata.
Di fronte è il palazzo Moscardi, del XVIII secolo. Sempre sulla via San Marciano è da vedere la chiesa di S. Antonio da Padova, di origine barocca, con campaniletto e soffitto in legno e paliotto d’'altare in maiolica, dotato di un confessionale del ‘600 e un organo.
Di fronte è il palazzo Nardis, dal portale settecentesco, dove si possono ammirare dei maestosi saloni patrizi, uno scalone e un bel cortile.
Retrocedendo si riprende a sinistra via del Cardinale, per giungere alla omonima piazzetta, in cui è palazzo Agnifili, già dimora del cardinale Amico Agnifili, vescovo dell’Aquila dal 1431, cardinale ed infine governatore di Civitavecchia, di cui fece ricostruire il porto. L'’edificio fu elevato nel XV secolo e all'’interno vi si ammirano il cortile, la loggia e la gradinata.
Tornati in piazza Duomo ci immettiamo in via dell’'Arcivescovado che ci conduce nella Piazza della Prefettura, il cui palazzo omonimo, già Convento degli Agostiniani, rielaborato in stile neoclassico, svetta maestoso con grande balconata su colonne doriche. In una sala è possibile ammirare due tele di Teofilo Patini: Bestie da soma, (1881) e Pulsazioni e palpiti (1888).
A sinistra della piazza è la chiesa di San Marco, dei primi del ‘400, la cui facciata presenta un bel portale romanico. Nel Settecento vi sono stati aggiunti due eleganti campaniletti, l'’interno a croce latina presenta una sola navata e vi possiamo ammirare bellissimi affreschi opere di scultura e un organo settecentesco, oltre alla venerata immagine della Madonna del popolo aquilano, culto istituito nel 1726.
Sul lato opposto della piazza sorge la chiesa di S. Agostino, oggi sede teatrale. Ha la facciata barocca sulla quale domina una cupola ottagonale,l'’interno è a pianta ellittica su cui danno otto cappelle ed un pregevole coro. Nelle nicchie vi sono delle statue di stucco di Agostino Cornacchino, rappresentanti i dottori della chiesa.
Percorrendo via San Francesco di Paola giungiamo alla chiesa omonima, con portale romanico, già della chiesa di San Giovanni di Lucoli, con  all'’interno pregevoli tele e sculture lignee.
Ritornando indietro sulla Piazza della Prefettura e prendendo per vico S. Eusanio, si sbocca nel Corso Federico II, che si discende per pochi passi per prendere a sinistra la via Bazzano e poi sbucare nella piazza su cui prospetta la chiesa di Santa Giusta con la facciata a coronamento orizzontale ad archetti gotici trilobati. Vi è un bel portale ed un magnifico rosone tutto rifinito in stile gotico ornato da dodici dinamiche figurette rappresentanti frati, personaggi ed artigiani. Per la sua particolarità è stato definito come uno dei più belli della regione. L’'interno che anticamente era a tre navate, oggi presenta un’ unica navata con tante cappelle e con un soffitto ligneo dipinto a finti cassettoni. Conserva un coro ligneo gotico intarsiato e intagliato e residui di pregevoli affreschi. Addossata alla chiesa vi è anche una graziosa antica fontana.
Di fronte alla chiesa è il barocco palazzo Centi, oggi sede della Giunta Regionale costruito nel 1766. Ha una magnifica balconata e tre piani di finestre riccamente incorniciate.
Riprendendo via S. Giusta, attraversando via Cimino e proseguendo per via San Flaviano, si arriva nella chiesa di San Flaviano Della Torre con bel portale romanico ed all' ’interno pregevoli affreschi, un tabernacolo gotico e soffitto ligneo barocco. Di fronte palazzo Sardi con l’imponente portale-balcone e nelle vicinanze piazza Nove Martiri, così chiamata in onore di nove giovani aquilani fucilati dai tedeschi nel 1943. Ripresa via Cimino, si scende lungo la Costa Masciarelli, (Baldassarre Masciarelli, capitano di Carlo V), che termina nella sottostante Porta Bazzano, una delle tante porte ancora visibili e ben conservate.
Questa via è molto caratteristica poiché da qui è possibile godere la vista di un ampio scorcio dell'’abitato medioevale.
Da Porta Bazzano si risale lungo via Fortebraccio dedicata alla memoria del condottiero Braccio Fortebraccio da Montone (nato a Montone nel 1368, protagonista dei tredici mesi d’assedio alla città, perse la vita nella famosa battaglia di Bazzano) e si ritorna ai Quattro Cantoni.


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