L'Aquila:itinerario, Villa Comunale - Cristo Re - Porta Napoli - Basilica di Collemaggio

Visite pre sisma del centro storico cittadino

29 Giugno 2012   11:15  

Percorrendo il corso in discesa si arriva alla Villa Comunale dove si trova un
Monumento ai caduti è costituito da un bronzo rapresentante la vittoria alata: dietro il quale è il Palazzo dell'’Emiciclo oggi sede del Consiglio Regionale.
Sul lato opposto, sul Viale Francesco Crispi, è la chiesa di Cristo Re in stile neo romanico, opera di Alberto Riccoboni con all’'interno un colossale bronzo di Cristo alto più di tre metri, opera di Ulderico Conti.
Scendendo ancora si giunge alla Porta Napoli del 1820 con fronte settecentesca parzialmente compiuta, dalla quale si diparte la S.S. 17.
Proseguendo, dopo qualche centinaio di metri, troviamo la chiesa di Santa Maria degli Angeli, la cui facciata in stile tardo romanico con bel portale e lunetta affrescata e rosone è stata qui ricomposta dalla demolita chiesa di Santa Maria del Guasto.
Tornando indietro fino alla chiesa di Cristo Re, ci immettiamo nel rettilineo viale che conduce alla Basilica di Collemaggio con la sua facciata di pietre bianche e rosa disposte in finissimi disegni geometrici, su cui spiccano i tre magnifici rosoni e i tre portali. Essa è, senza dubbio, il più notevole monumento non solo di L'’Aquila ma di tutto l’'Abruzzo.
Venne iniziata nel 1287 per iniziativa di Pietro Angelerio detto da Morrone dal nome del monte in cui fu eremita, eletto Papa nel 1294 col nome di Celestino V, il quale, dopo solo 5 mesi di pontificato, abdicò il 13 Dicembre 1294.
Nella facciata, in basso si aprono tre portali di cui, quello mediano realizzato nel 1430 è costituito da archi concentrici a tutto sesto e rientranti in un’'ampia strombatura su stipiti ornati da due ordini di nicchie cuspidate d’'influenza gotica, racchiudenti statuette di santi.
I battenti lignei intagliati sono del 1688. La lunetta rappresenta una Madonna con Bambino riaffrescata nel 1700. I portali laterali, in stile romanico, presentano nella strombatura colonnine tortili mentre le lunette contengono affreschi di Celestino V quello a sinistra e San Benedetto quello a destra.
Nel fianco sinistro della basilica si apre la Porta Santa per la quale entrò Celestino V il 29 Agosto 1294 giorno della sua incoronazione scortato da Carlo II d’'Angiò e da Carlo Martello d'’Ungheria. La Porta, opera di Andrea Delitio, è sormontata da un'’aquila di pietra che rappresenta lo stemma imperiale della città.
L'’interno recentemente restaurato e rielaborato dalle aggiunte barocche successive al terremoto del 1703, è ripartito in tre navate da arcate ogivali poggiate su pilastri ottagonali. Il pavimento, originale, è a pietre bianche e rosse che richiamano la facciata. Sulle pareti laterali, in cui si trovano nicchie ogivali, vi sono pregevoli affreschi e numerosi dipinti. All'’interno un magnifico coro posto nell’'abside, un crocifisso ligneo del ‘500 sull’'arco trionfale, e una madonna in terracotta policromata e sulla testata destra alcuni altari intarsiati e tredici affreschi rappresentano la vita di Celestino V.
Notevole è il mausoleo di San Pietro Celestino, in fondo alla navata destra, tutto affrescato da artisti romani del Seicento.
Il mausoleo, creazione di Gerolamo da Vicenza, è caratterizzato da un doppio ordine di colonnine e pilastrini finemente lavorati.
I resti del Pontefice sono protetti da un'’urna d’'argento cesellata opera di Luigi Cardilli.
Adiacente la Basilica possiamo ammirare il complesso conventuale con un chiostro quattrocentesco e un bel pozzo centrale, dei bei saloni e un interessante refettorio oggi adibito a conferenze, la sala Celestiniana, sul cui fondo è affrescata una “Crocifissione” forse di Saturnino Gatti.
Adiacente al complesso è il verdeggiante Parco del Sole, da cui è possibile ammirare la valle sottostante.
Davanti alla Basilica, ogni anno, nel mese di agosto viene ricordata l’'incoronazione di Celestino V e l’'emanazione della “Bolla della Perdonanza ” del 29 Settembre 1294 in cui Celestino V formalizzò per iscritto la concessione verbale del Perdono avvenuta un mese prima in concomitanza della solenne incoronazione.
Tale concessione fu il primo atto papale, vera anticipazione del Grande Giubileo del 1300.
Nella Bolla rese noto che, affinché la festa fosse ricordata con devozione dichiarava assolti dalla colpa e dalla pena dovuta per tutti i peccati e i delitti commessi dopo il battesimo tutti coloro che, confessati e sinceramente pentiti, quindi in pace con Dio, avessero visitato quella chiesa dai vespri della vigilia della festa di San Giovanni Battista ai vespri immediatamente successivi alla festività cioè, dal primo pomeriggio del 28 al primo pomeriggio del 29 agosto.
Non si trattò solo della remissione dei peccati ma di una vera e propria riconciliazione sociale, infatti ordinò la riappacificazione delle frazioni cittadine e costrinse Re Carlo II d’Angiò a perdonare gli aquilani ribelli.
La riconciliazione fu celebrata con l'’apertura della Porta Santa, sul fianco sinistro della Basilica.
La manifestazione vera e propria inizia tra le rocce del Morrone, luogo in cui Celestino V fu eremita, dove viene accesa una fiaccola che alcuni giovani “tedofori”, ripercorrendo fedelmente l’'itinerario Celestiniano, portano fino al piazzale di Collemaggio (vedi itinerario Celestiniano) per giungere davanti alla Basilica nel momento culminante la cerimonia dove si forma il corteo con i labori della città seguiti dai personaggi in costume e dalle autorità.
“Egli scrive che il 28 Agosto di ogni anno, nell'’ora del canto solenne dei primi vespri, i Signori del Magistrato si portavano a Collemaggio, preceduti da tutti i preti in cotta e da un inserviente che recava un cannello di ferro, coperto di velluto rosso guarnito d’'argento e chiuso da una chiave custodita dai Signori, all’'interno del quale era la Bolla originale dell’'Indulgenza”.
Il momento solenne è la presentazione della Bolla, custodita per tutto l’'anno nel palazzo municipale, nella cappellina della torre, dove è racchiusa in una stele. Dopo il corteo storico avviene l’'apertura della Porta Santa, l'’unica fuori le mura di Roma, così detta perché per essa passò Celestino V prima e dopo la cerimonia dell'’investitura all'’interno della chiesa.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore