L'Aquila, l'Uds critica il ministro Profumo: "Operazioni di facciata non servono"

02 Aprile 2012   10:57  

"Il giorno venerdì 30 marzo si è svolta una visita a L'aquila da parte del Ministro dell'istruzione pubblica, dell'Università e della ricerca Francesco Profumo. Una volta superata la prima emergenza, grazie all'impegno di migliaia di ragazzi e ragazze per riprendere l'attività scolastica già nel mese di ottobre del 2009, con grandi sacrifici personali e delle famiglie oggi i problemi della scuola aquilana e del post terremoto rappresentano una sfida ancora aperta, e richiedono un impegno a livello istituzionale e non da parte di tutti i soggetti, ma soprattutto il coinvolgimento vero e diretto di tutti gli studenti, cosa che è completamente mancata nella visita di venerdì". Lo dice Giorgio Bruno, coordinatore dell'Unione degli studenti.

"Le grandi questioni come il diritto allo studio, il libero accesso al sapere, la riorganizzazione strutturale fisica e didattica delle scuole del cratere e le forti istanze da noi rivendicate, come la trasparenza nella ricostruzione e la partecipazione alle sue varie fasi progettuali, non possono essere affrontate con sterili iniziative di facciata di cui critichiamo l'approccio, il metodo e il merito.

Il prossimo 4 aprile, presso la sede dell'I.T.I.S 'Amedeo di Savoia Duca D'Aosta', è previsto un 'incontro interlocutorio con le istituzioni' al quale vorremmo che si dia la stessa importanza, magari anche maggiore, dell'iniziativa mediatica promossa in modo verticistico e propagandistico, di venerdì 30.

Gli studenti, le rappresentanze studentesche organizzate, noi ragazzi e ragazze dell'Uds ci stiamo mobilitando e chiediamo che anche la Consulta Studentesca Provinciale sia più autonoma e più autorevole nel costruire il coinvolgimento degli studenti evitando pure e semplici 'passerelle istituzionali', o addirittura di carattere elettoralistico.

Ci siamo dotati di idee, progetti e programmi, che vogliamo portare al confronto, ma vediamo resistenze e strumentalizzazioni di ogni sorta: per metterlo in atto possiamo utilizzare l'esperienza appena iniziata del regolamento della partecipazione comunale, strumento metodologico utile per promuovere un progetto di inclusione degli studenti nella ricostruzione dell'Aquila e non per parlare impropriamente dei giovani ed esibirli come trofei per strappare voti.

Dentro e fuori le scuole siamo tutti impegnati a cogliere in queste esperienze un nuovo modo di essere cittadinanza attiva che ci ha permesso di affrotare anche i temi specifici della didattica, dell'edilizia scolastica e del vivere la città. Le aree tematiche del nostro impegno sono quelle che stiamo portando avanti da un anno, ovvero i meccanismi partecipativi, l'accesso ai saperi e il diritto allo studio, la mobilità, il reddito ed il legame tra formazione e mondo del lavoro, diritti civili e sociali dei giovani.

A L'Aquila - conclude Bruno - i saperi, la formazione, la ricerca possono e devono essere il vero motore per la ricostruzione e la rinascita della città".


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