L'Aquila manifesta: la parola ai cittadini che non vogliono più vivere commissariati e in proroga

08 Novembre 2011   18:49  

Giornata di passioni e colpi di scena oggi pomeriggio a L'aquila. Mentre un migliaio di persone si sono ritrovate per una prima azione di protesta alla villa comunale da Roma è arrivata la notizia ufficiale della firma da parte del presidente del consiglio sull'ordinanza di proroga per la restituzione delle tasse sospese alle popolazioni terremotate. Una boccata d'ossigeno fino a dicembre, insomma, l'ennesima, che non mette affatto la parola fine alla protesta di cittadini sindaci, forze economiche, politiche, sindacali, giovani e studenti,del cratere sismico. Il sindaco Cialente sul palco lo ha ribadito tra gli applausi : ci fermeremo solo quando sarà una volta per tutte approvato l'emendamento con una copertura economica certa per una restituzione rimandata di almeno due anni e al 40% dell'importo, come avvenuto a seguito di tutte le altre catastrofi naturali in Italia. Il minimo che un governo possa fare in un territorio, ha tuonato il sindaco, dove nulla si è fatto di serio per risollevare l'economia,e dove la ricostruzione è ancora drammaticamente ferma ferma.

Qualche contestazione poi da parte di comitati quando ha preso la parola il presidente dell'Ance Gianni Frattale, e l'esponente provinciale del Pdl Guido Liris. Cartelli e contestazioni anche contro la struttura commissariale per l'emergenza, perché da una parte si parla un taglio netto dei fondi dell'assistenza e per la gestione dei quartieri del Progetto Case, a cui hanno diritto oltre 30mila persone. Dall'altra non si ha notizia di eventuali e paralleli tagli ai costi dell'Sge, circa 4,4 milioni di euro, e dei sontuosi stipendi di vicecommissari, sub-commissari, alti dirigenti, esperti e consulenti.

FT


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