L'Aquila: nozze a Collemaggio. Poi però chi pulisce? Il decoro tra cuoricini e buste di plastica

02 Settembre 2012   18:49  

Chi non vorrebbe suggellare la propria promessa di amore eterno nella splendida e ferita Chiesa di Collemaggio? Un luogo amato per la sua bellezza e per il suo essere simbolo delle ferite subite dall’Aquila durante il terremoto, ferite che tutti vogliamo guariscano.

Sposarsi a Collemaggio è quindi un desiderio di molti, ma non per tutti è possibile, ci vogliono molti mesi di attesa ma quando ci si riesce la gioia è massima.

Così come il desiderio di condividere il proprio amore con i parenti e gli amici più cari.

E il giorno del matrimonio dentro Collemaggio diventa indimenticabile, la gioia di alcuni però non deve lasciare i segni su coloro che verranno.

E così capita che dopo un sì, qualche invitato bontempone, oltre il tradizionale riso, decida di lanciare in aria altro. 

E quello che invitati e sposi (questi ultimi inconsapevoli e incolpevoli) lasciano davanti all’ammirata Basilica di Collemaggio è uno spettacolo indecoroso.

Migliaia di cuoricini rossi plastificati, pallini e cuoricini bianchi dispersi su tutto il prato, sul sagrato e anche dentro la Basilica nella quale lì respinge il vento.

Ma non solo. Qualche invitato “distratto” sul prato lascia anche una bustina di plastica!

E qualcun altro getta o fa cadere distrattamente sul sagrato e nei vialetti d’ingresso alla Basilica i sacchetti di tulle tipici contenitori di riso.

Qualcun altro poi dimentica davanti alla porta della chiesa un cesto di vimini con il riso e foglie verdi usate a cono contenitore, che la prima folata di vento getta per terra. E così il primo tratto del manto erboso di Collemaggio, gelosamente custodito dall’amministrazione comunale prima della Perdonanza (divieto assoluto di calpestarlo fino al 20 agosto 2012 con multe comminabili da 25 a 500 euro) e che l’amminsitrazione considera un tutt’uno con la facciata tanto da voler, giustamente, estendere il divieto per sempre, dopo un matrimonio si ricopre di un ammasso di piccoli e all'apparenza insignificanti oggetti in plastica che si posano dovunque.

Con stupore delle inservienti che cercano disperatamente di pulire lottando contro il vento, di qualche aquilano stupito (tanto che una signora alla vista dei sacchetti di tulle tenta di raccoglierli “che peccato questi si usano per la lavanda” foto qui sotto) e di qualche turista che entrando in chiesa dopo aver ammirato la splendida facciata, fotografa le “schifezze” per terra.

Si potrebbe pensare di VIETARE qualsiasi lancio fuori da Collemaggio, escluso il riso che è biodegradabile e non offende né la vista né il prato,perché in breve scompare? Oppure, si può IMPORRE agli sposi di pagare alla chiesa di Collemaggio un sovrapprezzo per le pulizie? Da che mondo è mondo i beni tutelati sono “agognati” per i matrimoni perché: bisogna prenotarsi per tempo, bisogna pagare molto, si deve un certo decoro. Tirando fuori da questo articolo gli sposi, a cui nulla è da recriminare, e credendo che il “buon senso” non basti, l’invito da qui è ad una “severità” e a leggi stringenti sul decoro a Collemaggio.

E chi scrive, alla fine si è trovato costretto a prelevare la busta di plastica abbandonata sul prato e gettarla nell’apposito cestino….. Se Collemaggio lo si ama davvero, lo si preservi da tutti!

Barbara Bologna


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