L'Aquila quattro mesi dopo

06 Agosto 2009   13:55  

Era la notte del sei aprile. Agli occhi dei soccorritori che iniziavano ad arrivare da ogni dove la tragedia appariva subito nella sua dimensione. Il bilancio preventivato da una prima ricognizione aerea alle luci dell’alba parlava di numeri ben più grandi di quelli che poi si contarono alla fine.
Furono in tutto 307 le vite rimaste sotto le macerie della città, delle frazioni e dei comuni limitrofi, in un bilancio che si aggiornava di ora in ora, a partire dalle prime cinque vittime di cui parlavano le agenzie di stampa alle prime luci dell’alba del sei aprile.
La distruzione di Onna, coi suoi 41 morti, il clamoroso crollo della casa dello studente che ha portato con se 8 giovani vite, ma un intero territorio grande oltre 500 km quadrati e disseminato di paesini duramente colpito.
Settantamila gli sfollati, ad oggi ancora in oltre 20mila nelle tendopoli e trentamila fra abitazioni e alberghi della costa abruzzese.
Eccola L’Aquila oggi, a quattro mesi dal sisma che ha ridisegnato spazi e luoghi la città mostra ancora evidenti le sue ferite. Poco o nulla sembra essere cambiato da quel giorno.
Massima attenzione per quelli che i media di tutto il mondo hanno trasformato in simboli della tragedia. Ma poco più in là, dietro l’angolo e all’ombra dei riflettori tutto o quasi è come prima.
Oltre la rete metallica che delimita i pochi metri quadrati del centro storico per qualche ora al giorno aperti al pubblico, i vicoli, le piazze e gli scorci più belli della città sfigurata.
È tutto fermo nella zona rossa, fatta eccezione per qualche istituzione che sta iniziando gli interventi di recupero nel proprio palazzo, ed è tutto dimenticato nei paesi.
I centri storici dei borghi del cratere attendono in alcuni casi ancora i puntellamenti per dare modo ai terremotati al loro quarto mese in tendopoli, di recuperare magari un piccolo grande oggetto personale.
Mentre è diventato meta di pellegrinaggio il breve percorso della zona rossa riaperto lo scorso luglio, gruppi di turisti scattano foto alla città che probabilmente visitano per la prima volta.

(MS)

La canzone di fondo è L'Aquila, 6 Aprile dei Maxiata


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