L'Aquila, successo storico. Colussi, tanta roba

Le emozioni dell' Arechi, il giorno dopo

03 Settembre 2012   14:36  

Tanto incredibile quanto emozionante. E’ vero, determinanti gli episodi arbitrali, ma come abbiamo sempre scritto, spessissimo a favore degli avversari, in almanacco si archivierà un risultato storico per i rossoblù: espugnato l’ Arechi.

Peccato per i tanti aquilani che avrebbero voluto ma non sono potuti partire e pazienza se a Salerno ne parleranno per mesi.

Quella di ieri è a tutti gli effetti una vittoria storica. Non solo per il blasone dell’ avversario, quanto per le modalità con cui è giunta. In rimonta di due gol, al novantesimo e con i 7mila dell’ Arechi imbufaliti.

Dopo un primo tempo in cui, ad onor del vero, la Salernitana è stata superiore in tutto e per tutto. A tratti è sembrato veramente poco più di un duro allenamento, con L’Aquila a fare da sparring partner ad un avversario decisamente sovrastante. Rossoblù mai in partita, reparti slegati, gioco inesistente, al massimo un paio di puntate offensive. Insomma, quasi una comparsata davanti ad un pubblico da serie B, che forse il suo peso sulle gambe dei rossoblù l’ ha pure avuto. Invece nella ripresa Graziani si gioca il tutto per tutto e azzecca i cambi. 4-2-4 arrembante, dentro Triarico e Colussi per la sterzata decisiva al match.  

E poi quegli episodi arbitrali che, inutile negarlo, hanno girato decisamente a favore dei rossoblù. Strano ma vero, direte voi. E invece a volte succede anche all’ Aquila. Incredulità, stavolta, ampliata dal fatto che il direttore di gara ha assunto certe decisioni davanti ad un pubblico del genere. Insomma, roba non da tutti i giorni. Quattro gli episodi chiave. Il rigore su Colussi, da noi giudicato piuttosto generoso. Poi le due espulsioni, a nostro modo di vedere sacrosante. Infine la mano di Mucciante in area sul 2 a 2. Inutili, invece, le proteste dei granata sul terzo gol: Improta parte decisamente in linea, Infantino è almeno un metro dietro la linea della palla.

E infine, lasciatecelo dire, una vittoria con un Colussi così. Roba non da tutti i giorni, tanta roba. Sarà perché è un ex (coi granata 8 presenze in C1 nel 2007), sarà perché vuole dimostrare di entrarci a pieno titolo in questo progetto tecnico, ma è un Colussi con l’ argento vivo dentro. Come si dice in gergo, spacca la partita. Entra e va a fare a sportellate insieme ad Infantino, si fa notare in un paio di aperture intelligenti, poi la svolta: il rigore se lo procura lui, la prima espulsione la causa lui dopo essere andato in pressing e aver rubato intelligentemente palla, il contropiede che chiude i conti al 90’ lo orchestra lui, scegliendo il tempo dell’ appoggio alla perfezione. Non si diventa bomber di razza con una partita, ma come abbiamo scritto di errori e gol mangiati, così dovevamo raccontare di una prestazione sopra le righe. Un lontano parente di quello visto all’ opera l’ anno scorso, quando nella deriva degli ultimi mesi, però, a differenza di altri senatori, Colussi a raddrizzare il timone all’ interno dello spogliatoio c’ aveva provato, e non solo a parole. Non sarà cambiato granché ma almeno, senza nessuna pubblicità, ci ha messo la faccia e ha dimostrato di tenerci a quella maglia. E ieri quella maglia l’ ha onorata e portata alla vittoria. Chapeau. 

Alessandro Fallocco

 



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