L'Aquila, una città d'arte da salvare. Il nuovo libro del Carsa

05 Agosto 2009   18:07  

E' stato presentato stamattina il volume "L'Aquila una citta' d'arte da salvare - saving an art city" promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell'Aquila e realizzato dalla Carsa Spa. Il libro ha lo scopo di mostrare le ferite che il terremoto ha inferto al patrimonio culturale e al tessuto sociale dell'Aquila nell'auspicio che, con l'aiuto e la solidarieta' di tutti, la Citta' possa essere restituita alle generazioni presenti e future "piu' bella e piu' forte". "Sono bastati 37 secondi a distruggere gran parte di una citta', e di un territorio, che vantavano uno dei patrimoni storico-artistici piu' consistenti dell'Italia centrale. Con impegno, capacita' e i fondi necessari, si puo' recuperarli. Dipende anche dalla nostra sensibilita'": e' la frase di apertura del volume realizzato e diffuso in occasione del G8 dell'Aquila che e' stato curato dal presidente onorario dell'Accademia della Crusca, Francesco Sabatini. Dopo l'introduzione, affidata proprio a Sabatini, sulla storia dell'Aquila e del suo territorio, da interpretare come sfida alla rinascita, il libro propone una parte, affidata all'urbanista Pierluigi Properzi, dedicata alla particolare storia urbana di una citta', una delle poche italiane, che nasce non dalla crisi del mondo classico ma dalla volonta' stessa degli abitanti dei castelli di una vallata dell'Appennino centrale. A questo intervento fa seguito un saggio su "L'Aquila citta' di Piazze" di Claudia Conforti e una sezione dedicata ai 45 monumenti da salvare con schede di Maurizio D'Antonio, Marialuce Latini e Elpidio Valeri. Il volume, con traduzione in inglese a fronte, e' arricchito da un corredo fotografico che mostra la citta' e i suoi monumenti prima e dopo l'evento drammatico del 6 aprile scorso. Proprio questo raffronto intende mettere l'accento su come era la citta' dell'Aquila e come si vorrbbe che tornasse ad essere. "Lo scopo di questa pubblicazione - ha dichiarato il Presidente della Fondazione Carispaq, Roberto Marotta - e' quello di far conoscere al mondo la qualita' e la quantita' di opere d'arte custodite in centro piccolo come L'Aquila, ponendo l'accento su come era la citta' prima del catastrofico evento sismico con la speranza che comunicando questo si possa aiutare nell'opera di sensibilizzazione e quindi di recupero dei nostri monumenti". Dello stesso parere il capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, per il quale iniziative come questa della Fondazione Carispaq servono anche a "far capire la determinazione a ricostruire tutto quello che e' stato distrutto dal terremoto". "Anche perche' - ha aggiunto il curatore dell'opera, Francesco Sabatini - L'Aquila, come l'ha definita con una frase illuminante un grande scrittore come Gadda, e' la Polis della montagna italiana, e' questo spiega anche la passione che tutto il paese ha dimostrato attraverso un grande anelito di solidarieta' ad una citta' piegata dalla furia della natura".


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