L'IVA a carico dei terremotati, sfollati e cogl......

Lo stato si riprende il 20% dei contributi

15 Luglio 2009   15:36  

Se c'è una tassa odiosa, questa è l'IVA.

Si paga il 20% di tasse su qualsiasi cosa, dall'acqua al telefono, dal pane alle automobili.

Come dice wikipedia l'IVA è un'imposta generale sui consumi, che colpisce solo l'incremento di valore che un bene o un servizio acquista ad ogni passaggio economico (valore aggiunto), a partire dalla produzione fino ad arrivare al consumo del bene o del servizio stesso. Attraverso un sistema di detrazione e rivalsa (addebito) diritto di rivalsa, l'imposta grava completamente sul consumatore finale mentre per il soggetto passivo d'imposta (il contribuente) rimane neutrale. Infatti il soggetto passivo d'imposta, che è colui che cede beni o servizi, può detrarre l'imposta pagata sugli acquisti di beni e servizi effettuati nell'esercizio d'impresa, arte o professione, dall'imposta addebitata (a titolo di rivalsa) agli acquirenti dei beni o committenti dei servizi prestati.

Si pensava nei giorni successivi al sisma di poter abbattere questa tassa nei comuni del cratere sismico riconosciuti dallo stesso Bertolaso, la cosa restò un pensiero fin troppo effimero.

Di fatto mentre per le altre tasse c'è statauna sospensiva, l'IVA abbiamo continuato a pagarla su tutto ciò che abbiamo acquistato.

Di fatto sancendo un'altra grossa disparità di trattamento tra sfollati che usufruiscono dei servizi della Protezione Civile (a pieno titolo sicuramente) e quelli che, più fortunati hanno trovato autonoma sistemazione, infatti, mentre i primi hanno potuto "raggirare" una grossa fetta di IVA, semplicemente mangiando e vivendo in albergo o nei campi, i secondi hanno dovuto affrontare la spesa di tutti i giorni, la benzina per l'autovettura o il camper, il vestiario ed altro pagando di fatto l'imposta.

A tutto questo si aggiunga che il contributo per l'autonoma sistemazione è ridicolo rispetto alla spesa pro-capite per alberghio tendopoli (100 € al mese contro i 48€ al giorno).

Ma la beffa è lì dietro l'angolo, infatti in nessun documento, conferenza stampa, "editto reale" è stato delineato che lo "sfollato autonomo" recepiva quei 100€ al lordo delle imposte, quindi in realtà sono 80€ al netto delle tasse!

Novità, dalla Protezione Civile ci fanno sapere che quel 20% non è riferibile a tasse sul contributo, ma solo al fatto che abbiamo percepito o percepiremo, per chi ancora aspetta, 3,3€ al giorno ed il mese in pagamento è aprile e quindi viene decurtato di 6 giorni (in cui L'Aquila era ancora una città normale), per cui 19.8€ fatti 2 conti.

Insomma ci tengono a precisare che riceveremo tutti i 100 euro i prossimi mesi completamente da sfollati. In questo caso la macchina pubblica non sfalla di una virgola e risulta incredibilmente insufficente alle reali esigenze della gente.

In questi giorni, quindi riceverò ben 160€ (nucleo famigliare di 2 persone) nonostante ne abbia spese 300 solo di carburante per venire tutti i giorni in redazione tentando di far ripartire questa nostra bella ma sempre "immota" città.

E POI C'E' L'IRPEF DA RESTITUIRE FINO ALL'ULTIMO EURO...


Il gruppo parlamentare del Pd della Camera ritiene che le modifiche delle scellerate norme sul rimborso delle tasse da parte dei terremotati abruzzesi sia assolutamente necessarie e costituiscano priorità assoluta nell'azione parlamentare di contrasto alle scelte fatte nell'ultimo decreto anticrisi". Lo affermano in una nota congiunta i deputati abruzzesi del Pd Vittoria D'Incecco, Tommaso Ginoble, Giovanni Lolli e Lanfranco Tenaglia, a proposito della norma contenuta nell'articolo 25 del decreto anti-crisi, che impone ai terremotati di rimborsare dal 2010 i tributi non versati nel 2009. "Se il governo e la maggioranza - sottolineano - non accetteranno i nostri emendamenti, useremo tutti gli strumenti regolamentari possibili per impedire uno schiaffo alla dignità delle popolazioni terremotate e un colpo mortale all'economia delle famiglie, dei lavoratori, dei professionisti e delle imprese abruzzesi". "Con i nostri emendamenti non chiediamo trattamenti di favore - concludono i tre deputati del Pd - ma solo che i terremotati abruzzesi siano trattati allo stesso modo dei terremotati friulani, umbri e marchigiani. Il governo e la maggioranza con le norme contenute nel decreto, trattano gli abruzzesi peggio degli evasori fiscali che vengono favoriti dallo scudo fiscale i cui proventi, peraltro, se sono confermate le anticipazioni giornalistiche, neanche verrebbero destinati alla ricostruzione dei comuni terremotati ma solo per fare cassa"
 

 "In relazione al maxi emendamento proposto sul decreto Tremonti, in procinto di essere discusso in sede di Commissione Bilancio, le notizie che giungono dalla Camera dei Deputati allarmano e preoccupano l'intera popolazione colpita dal sisma del 6 aprile". A dirlo è il vicepresidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis. "Infatti - aggiunge De Matteis - all'interno del provvedimento non risultano modifiche all'art. 25, nel quale è previsto che dal primo gennaio 2010 dovranno essere restituite le quote Irpef, Inps e quant'altro, che erano state sospese per agevolare le migliaia di persone colpite duramente dal terremoto. Questo atteggiamento appare incomprensibile e ingiusto nel momento in cui in altre occasioni del recente passato - come nel caso del terremoto dell'Umbria - i vari governi hanno avuto un comportamento più consono e vicino alle difficoltà delle popolazioni colpite". "Invito, pertanto, il presidente Chiodi - conclude De Matteis - ad assumere ogni iniziativa utile affinché - grazie ai suoi rapporti diretti con il presidente Berlusconi e con il ministro Tremonti - venga scongiurata questa negativa ed iniqua decisione che colpirebbe ancora di più quei cittadini che stanno cercando faticosamente e con grandi sacrifici di riannodare i fili delle loro esistenze brutalmente violate dal sisma". (ANSA).


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