L'Insieme Strumentale "Serafino Aquilano" compie 20 anni

13 giugno concerto all'Aula Magna del Conservatorio

12 Giugno 2012   14:39  

Festa di compleanno il 13 Giugno  all'Aula Magna del Conservatorio alle ore 21:00 per l'Insieme Strumentale "Serafino Aquilano" che prende il nome dal poeta-musicista abruzzese Serafino Aquilano vissuto nel XV 1992. Fondatore ed ideatore il M° Sabatino Servilio, musicista aquilano dalla cui scuola si sono formati molti giovani strumentisti.

L'Associazione si caratterizza soprattutto come opportunità di studio e di formazione per molti giovani strumentisti abruzzesi, oltre che come occasione per fare costantemente musica insieme.

Vincitore di prestigiosi concorsi nazionali e internazionali, l'ensemble vanta una intensa attività concertistica e collaborazioni con musicisti di chiara fama, tra i quali gli abruzzesi, tra cui A. Neri, A. Piovano G. D'Andrea, L. Di Giandomenico che hanno dedicato all'Insieme propri lavori

Vastissimo il repertorio, aperto anche a contaminazioni con altri linguaggi dell'arte. Festival di Contaminazioni che hanno messo in atto con successo il connubio teatro/musica, e ancora musica popolare e musica colta.

Per festeggiare i 20 anni di attività il "Seratino Aquilano", in collaborazione con I Solisti Aquilani, si affida alle partiture di Britten e Cajkovski e alla bacchetta del suo fondatore.

Di Britten ascolteremo la Simple Symphpny, composta fra il 1933 e il 1934, dedicata all'insegnante di viola Audrey Alston ed eseguita per lo prima sotto la direzione dell'autore il 6 marzo del 1934. Fra i primi esempi della freschezza inventiva e della leggerezza di penna tipiche nella scrittura musicale di Britten, l'opera evoca un abile divertissement, che nell'organico di un'orchestra d'archi si pone in linea con una tendenza tutta inglese (la Serenade di Elgar, del 1892, e la Suite dell'amato maestro Frank Bridge, del 1908) e dove l'aristocratica raffinatezza del comporre è rivestita da un sottile humor.A seguire la Serenata per archi in do maggiore op. 48 scritta da Pëtr Il'ič Čajkovskij attorno al 1880. La serenata rievoca, in un contesto ormai decadentista, la classicità settecentesca di autori come Wolfgang Amadeus Mozart. A un primo tempo in forma di sonatina, leggero ed elegante, segue un valzer venato da un certo patetismo che fa da preludio ad una larghetto elegiaco, nel finale invece l'autore utilizza come tema una popolare danza russa.


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