L'abolizione del vitalizio scompare nelle pieghe della Finanziaria

Indignati d'Abruzzo: il vitalizio ai politici va abolito

05 Luglio 2011   13:41  

Nell'ultima bozza della Finanziaria come è noto è comparsa per magia la contestata norma che consentirebbe alla Fininvest del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di sospendere il pagamento del risarcimento da 750 milioni di euro per il Lodo Mondadori.

In compenso, tra le pur apprezzabili misure volte alla riduzione dei costi della politica e dei non più tollerabili privilegi della classe politica e dell'alta burocrazia italica, scompare la norma relativa alla eliminazione del vitalizio dei parlamentari e dei consiglieri regionali.

In un prima bozza era contenuto il seguente articolo:

'' Escluso il presidente della Repubblica, dopo la scadenza dell’incarico nessun titolare di incarichi pubblici, anche eletti, può continuare a fruire di benefici come pensioni, vitalizi, auto di servizio, locali per ufficio, telefoni, etc. attribuiti in ragione dell’incarico''.

Nella versione più aggiornata della bozza all'articolo 4 comma 1 si legge invece:

''Fatta eccezione per il Presidente della Repubblica, dopo la cessazione dall’ufficio, a favore dei titolari di qualsiasi incarico o carica pubblica, elettiva o conseguita per nomina, anche negli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale, ivi compresi quelli indicati nell’articolo 121 della Costituzione, non possono essere utilizzati immobili pubblici, anche ad uso abitativo, né destinato personale pubblico, né messi a disposizione mezzi di trasporto o apparati di comunicazione e di informazione appartenenti ad organi o enti pubblici o da questi comunque finanziati. Restano ferme le norme previste dall’ordinamento in materia di sicurezza nazionale o di protezione personale''.

Poi certo vengono posti freni all'utilizzo delle auto e degli arei blu, si riducono le dotazioni agli organismi politico-amministrativi e organi collegiali e soprattutto senza fretta e previa istituzione di una Commissione si stabilisce che finalmente lo stipendio principesco dei nostri rappresentanti sia tagliato e adeguato alla media europea.

Questo il testo dell'articolo:

'' Il trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto, in funzione della carica ricoperta o dell’incarico svolto, ai titolari di cariche elettive ed incarichi di vertice o quali componenti, comunque denominati, degli organismi, enti e istituzioni, anche collegiali, di cui all’allegato A, non può superare la media degli analoghi trattamenti economici percepiti annualmente dai titolari di omologhe cariche e incarichi negli altri Stati dell’Area Euro. Per i componenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati il costo relativo al trattamento economico omnicomprensivo annualmente corrisposto in funzione della carica ricoperta non può superare la media del costo relativo ai componenti dei Parlamenti nazionali.''

Ma il vitalizio, cioè la ricca pensione di cui hanno diritto ex-parlamentari ed ex-consiglieri regionali, anche con soli quattro anni di contributi, è un privilegio a cui i politici non intendono in nessun modo rinunciare, anche in occasione di una finanziaria che avrà si teme la mano pesante sulle pensione degli italiani normali e non eletti.

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