Parlamentari: soldi, privilegi e in pensione dopo 35 mesi

Le pulci a chi ''svolta'' andando a Roma

26 Settembre 2008   14:25  

Da più parti, soprattutto politiche, ci viene quotidianamente propinata la morale del risparmio, della razionalizzazione, del taglio degli sprechi.
Una retorica tanto assidua quasi da convincerci e farci credere che veramente qualcosa, magari grazie all'intransigenza del nuovo governo, stava cambiando.
Fino a che non ci siamo imbattuti nella lettura di un trafiletto, apparso su L'Espresso di qualche settimana fa, nel quale era riportata una tabellina con tutte le voci che compongono lo stipendio di un parlamentare, aggiornata con l'aumento votato all'unanimità, come si sa le cose buone sono sempre condivise al di là degli schieramenti, dal Parlamento.
L'aumento, pari a 1.135 euro mensili
, è più o meno corrispondente allo stipendio di un dipendente o operaio.
Nel dettaglio, ecco come si compone la “busta paga” di un membro del Parlamento:
9.980 euro di stipendio base
4.030 euro destinati agli stipendi dei portaborse, ma che ovviamente restano in tasca al parlamentare nel caso in cui decidesse di non assumere nessun collaboratore
2.900 euro di rimborso spese per affitto
tra 335 e 6.455 euro per l'indennità di carica.
Al tutto, oltre ad essere esentasse, si aggiungono spese di cellulare, cinema, teatro, trasporti (aerei, autostrade, metropolitane, treni, autobus,...), sanitarie e di ristorazione del tutto gratuite.
Ma la cosa che probabilmente fa più indignare un onesto lavoratore è il numero 35, tanti sono gli anni dopo i quali può prendere la pensione, per i parlamentari sono 35 invece i mesi dopo i quali maturano la pensione. Ovviamente molto più corposa di quella di un operaio che ha lavorato per 35 anni.

(MS)


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