L'agroalimentare entra in crisi: in calo prezzi e domanda

10 Dicembre 2011   21:32  

Cambia la situazione generale del mercato agroalimentare, in particolare per quanto riguarda la produzione di formaggi ed olio: scendono infatti i prezzi e cala la domanda, ad eccezione della pasta, i cui produttori non registrano una flessione delle richieste, quanto piuttosto il crescente orientamento verso i prodotti pronti, sintomo della diffusione di un nuovo modello di consumo.

È quanto emerge dalla ricerca «Il posizionamento delle industrie agroalimentari abruzzesi nel mercato nazionale», realizzata dal Cresa (Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali delle Camere di Commercio d'Abruzzo) in collaborazione con il Centro Interno delle Camere di Commercio d'Abruzzo. Lo studio rileva inoltre che tutti i comparti temono il protrarsi della crisi economica e l'ulteriore diminuzione della domanda. Le aziende (in particolare i produttori di olio e salumi) avvertono la concorrenza straniera, che non preoccupa invece i settori della produzione di liquori e pasta. Secondo la ricerca del Cresa, inoltre, ad essere più fiduciosi nel futuro sono i produttori di pasta e di salumi, che prevedono una crescente richiesta di qualità e di maggiore tutela del 'made in Italy'.

Tutti i comparti hanno attuato strategie di qualificazione, specializzazione e differenziazione dei prodotti, con prezzi spesso più alti rispetto alla concorrenza (ne sono esempio la pasta, l'olio e i salumi), mentre hanno prezzi allineati o inferiori i vini abruzzesi. La clientela è generalmente molto frammentata e la tipologia di vendita prevalente è quella al dettaglio, ad eccezione del vino, settore in cui predomina la vendita all'ingrosso, e della pasta (distribuzione moderna).


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