L'assistenza sanitaria agli abruzzesi in Venezuela sarà ancora un miraggio?

01 Marzo 2013   14:18  

Stenta a decollare l'iniziativa della Fondazione Abruzzo Solidale in favore degli abruzzesi in stato di necessità presenti in Venezuela.
Il progetto voluto d'allora presidente del CRAM Donato Di Matteo, parliamo dell'ormai lontano 2007, si è arenato più volte tra i mille rivoli della burocrazia regionale.
 La litigiosità di un'associazionismo, troppo spesso preso dal protagonismo, ha fatto il resto lasciando gli 80 mila euro destinati a dare sollievo a questi nostri corregionali meno fortunati, nelle casse regionali.
Un tempo lunghissimo che si poteva accorciare se solo qualcuno avesse avuto il coraggio di fare un passo indietro a favore di soluzioni più rapide.
La storia come dicevamo è iniziata quando il centro sinistra amministrava la nostra Regione e il dinamico Di Matteo era un personaggio politico di peso all'interno del Partito Democratico.
Furono 500 mila gli Euro da lui destinati inizialmente a questa nobile causa, ridimensionati poi dallo scandalo della sanità agli 80 mila attuali.
Le elezioni anticipate, la vittoria del centro destra, l'incapacità della Fondazione, l'antagonismo feroce che vivono le associazioni in questo paese hanno fatto il resto, i necessitati, quelli che hanno bisogno, sono restati in attesa di soluzioni spesso  vicine, ma che mani incapaci hanno allontanato ogni volta.
 Gli ostacoli sono continuati sino alla primavera del  2012 quando finalmente i fondi regionali vengono depositati nei conti della Fondazione.
La storia sembrava aver imboccato un lieto fine ma ecco che  mille difficoltà organizzative  sopravvengono, ancora una volta, a rinviare l'avvio di quell'assistenza tanto importante per  i nostri sfortunati corregionali, in lotta quotidiana per la sopravvivenza, in un paese dove la "rivoluzione" avanza ma lo stato sociale segna il passo.
Oggi un'accordo con il consolato, che presterebbe il servizio logistico, in quanto i fondi provengono dalla Regione Abruzzo) dovrebbe ( il condizionale è d'obbligo) far decollare l 'assistenza farmaceutica e ospedaliera nei confronti degli abruzzesi segnalati dalla Fondazione "Abruzzo Solidale", che si trovano in difficoltà e che possano dimostrare di essere nati in Abruzzo, cosa che le autorità diplomatiche sembrano non condividere in quanto le direttive per l'utilizzo dei fondi nazionali impongono che gli assistiti siano possessori di passaporto italiano.
Sarà questo il prossimo ostacolo a una iniziativa che rischia, dopo tante attese, di fallire per decadenza dei tempi stabiliti dalla delibera della Regione Abruzzo per l'utilizzo dei fondi?
Noi ci auguriamo di no, speriamo che il buon senso e la ragione prevalgano, che si imbocchi la strada indicata dalla delibera regionale, ben chiarita dai nuovi responsabili  dell'ufficio del CRAM, che hanno saputo sino a questo momento, vigilare e consigliare affinche si possa chiudere positivamente l'iter  operativo di una vicenda che si è protratta per troppo tempo.
Concludiamo con l'auspicio che tutti facciano un passo indietro, lasciando protagonismi ed antagonismi fuori da un'ambito, quello della solidarietà, che mal si coniuga con la necessità di chi cerca un posto in prima fila.


Gianfranco Di Giacomantonio  Caracas-Venezuela 


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