L'efficienza della protezione civile?

04 Settembre 2009   13:17  

La sfollata Miss kappa, che cura un blog frequentatissimo nel cratere, è arrabaita con la Protezione civile. Ecco le sue argomentazioni, estrapolate da un post.

''Tutti sanno, anche il bambino di prima elementare alle prese con i problemini di matematica, che, per approntare delle casine per chi non ce le ha più, bisogna sapere quante sono le persone senza tetto, conoscere la composizione dei nuclei familiari e fare le divisioni e poi le moltiplicazioni. La protezione civile cosa ha fatto? Ha detto "facciamo le casine, sbrighiamoci sbrighiamoci".

Quindi ha iniziato lavori ciclopici, con appalti da capogiro e, non si sa bene con quale criterio, ha operato frazionamenti tali da far pensare che tutti gli Aquilani abbiano famiglie numerosissime. I singoli? Le coppie? Le famiglie con un solo figlio? Ma no, è roba che a L'Aquila non esiste.

Quando i cantieri erano già a buon punto e il premier era già venuto una quindicina di volte a mettere bandiere sui tetti e a promettere veline agli operai, solo allora, il primo agosto, dopo quattro mesi dal disastro,decide un censimento del fabbisogno abitativo degli sfollati.

Fintecna, l'onnipresente, lo elabora e di cosa si rendono conto lor signori? Che non solo le case non bastano, ma che il taglio degli appartamenti è inadeguato per le esigenze delle famiglie aquilane.

Quindi interpella le aziende che stanno costruendo, invitandole a trasformare i bilocali in monolocali e gli appartamenti per quattro e più persone in bilocali. Le ditte che stanno lavorando per garantirci un tetto sulla testa hanno risposto picche: sostengono di aver già acquistato i materiali per i progetti iniziali. 4.500 alloggi avrebbero dovuto ospitare 19.000 sfollati.

Sta di fatto che ne entreranno, stante il rilevamento del numero dei componenti di ciascuna famiglia, 15.000. Ma gli sfollati con le case distrutte sono 36.000. Si arriva a 50.000 con quelli che hanno case che necessitano di lavori non strutturali, ma che hanno bisogno di un minimo di 24 mesi per le riparazioni.

Perché così tanto tempo? Perchè le ordinanze dell'efficiente Bertolaso sono talemente astruse ed incomprensibili che nessun tecnico è capace di interpretarle.

I malcapitati rivolgono domande, ma il plenipotenziario, forse ispirandosi al suo capo, non risponde.

E intanto annuncia che le tendopoli andranno smantellate entro il mese di settembre. Dove deporterà gli attendati? Nelle caserme e negli alberghi della provincia.

Dopo sei mesi in tenda. Vi rendete conto? Li ha tenuti a crepare, prima al freddo e poi al caldo, per centottanta giorni, per poi mandarli dove avrebbe potuto allocarli dalla prim'ora.

Ma non è solo questo il problema. Non essendo sufficienti i moduli abitativi, scatena una guerra senza quartiere tra disgraziati. Nel frattempo premia coloro che si sono sistemati autonomamente, senza arrecargli problema alcuno, con cento euro al mese che, a cinque mesi dal sisma, sono arrivati solo per la prima mensilità e dichiara che aumenterà lo stratosferico contributo a ben duecento euro mensili, ma non chiarisce a partire da quando.''

 

 


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