L’imprenditore avicolo ridimensiona le cifre
Dice di non essere Valentino Rossi, per permettersi di evadere dieci 10milioni di euro. Si difende così Angelo Sulpizio, l’allevatore di polli di Villamagna, accusato dalla Guardia di Finanza, per evasione fiscale e lavoro in nero. Poi ridimensiona i numeri. La situazione dipinta dalle fiamme gialle non corrisponderebbe a realtà perciò Sulpizio passa all’attacco e dice la sua verità, raccontando le tante difficoltà economiche affrontate e dovute a molteplici fattori in primis l’aviaria, che nel 2006 mise in ginocchio anche la sua azienda, decimando tutti i suoi polli. “ Ho passato i guai e sono ancora in difficoltà. Lo so ho sbagliato ma il mio unico errore è stato quello di non aver chiuso i bilanci. Quali dieci milioni di evasione. Non li potrebbe fare neanche Amadori”. E ancora: “ non sono 8 le aziende controllate ma solo quattro. E lavoro con un solo capannone. Gli altri sono solo unità immobiliari e considerate le difficoltà che sto attraversando ne stavo vendendo un’altra per ripianare i debiti. Ma dopo quello che è successo l’acquirente ci ha ripensato” ha detto Sulpizio indignato e amareggiato. Poi si difende dalle accuse di aver venduto i polli ad un costo tre volte maggiore rispetto a quello d’acquisto, e dice: “ la Finanza dice che i pulcini li ho comprati a 0,70 e venduti a 2,40. I pulcini mangiano. Le spese di gas per il riscaldamento e di luce sono altissime. Il mio guadagno non è quello che si crede».
Anche i documenti da cui sarebbe partito tutto, ovvero i registri sanitari dell’azienda, sarebbero secondo Sulpizio, poco attendibili: “Quei numeri sono mendaci. Perché ogni pulcino deve subire più di un trattamento farmacologico e a distanza, per cui un solo pulcino è stato contato più volte». Per quanto riguarda il lavoro nero, invece, dice di aver già pagato 10mila euro di multa e dichiara che i controlli nel suo capannone furono effettuati a febbraio, quando i due operai romeni erano appena arrivati, pertanto a breve sarebbero stati assunti .
(IP)
