L'inpgi: con la manovra nulla cambia per i giornalisti

07 Dicembre 2011   17:08  

L'Istituto Nazionale della Previdenza dei Giornalisti dispone di riserve patrimoniali tali da garantire l'erogazione di tutte le prestazioni fondamentali per i prossimi cinquant'anni. E' il requisito tecnico-contabile che la manovra Monti, in attesa di conversione, richiede alle casse privatizzate per conservare anche per il futuro l'autonomia gestionale. Di conseguenza, l'Inpgi viene escluso da ogni modifica prevista dal nuovo sistema pensionistico generale. Lo afferma il segretario dell'Associazone Stampa Abruzzese Lodivico Petrarca. 

Dunque, non trovano applicazione all'Istituto le norme relative all'innalzamento dei requisiti di eta' per la pensione di vecchiaia. L'Inpgi ha, infatti, recentemente varato una propria normativa che equipara il requisito dell'eta' delle donne a quello degli uomini in un arco temporale di 10 anni.

Per gli uomini resta fermo il requisito di 65 anni. 
Anche per quanto attiene ai trattamenti di anzianita' nulla cambia in quanto l'Istituto, anche per tale tipologia di pensione, conservera' la propria normativa autonoma. 
In tale materia, l'abolizione delle finestre mobili (12 mesi dalla maturazione dei requisiti), dovrebbe comportare tempi piu' ravvicinati per la liquidazione dei trattamenti pensionistici. Il blocco della perequazione invece - aggiunge Petrarca - trovera' applicazione anche per i pensionati Inpgi, perche', su questo tema il nostro Regolamento si richiama al sistema generale obbligatorio.

Pertanto, tutti i trattamenti pensionistici superiori a 2 volte il minimo Inps, non avranno alcun adeguamento nel biennio 2012-2013. La perequazione spettera' per intero (100%) a tutte le altre pensioni il cui importo non supera l'ammontare annuo di 12.152,92 euro (due volte il minimo Inps). 

Norme piu' favorevoli infine, per l'utilizzazione di contributi maturati dal giornalista presso altri enti previdenziali e mai riscattati o ricongiunti. Dal primo gennaio i colleghi potranno utilizzare per la cosiddetta pensione in totalizzazione anche periodi molto brevi. In precedenza per accedere a tale beneficio, occorrevano invece "blocchi" di almeno 3 annualita'. Una nuova informativa verra' diramata appena il Parlamento avra' proceduto alla conversione in legge del decreto. 


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