L'intima magia del presepe vivente dentro le grotte di Stiffe

27 Dicembre 2011   13:31  

Per il filosofo Platone la caverna era luogo di rivelazione, il primo passo di un percorso che dalla dalle ombre conduce alla luce della verità. Nell'iconografia cristiana la grotta è anche il luogo dove nacque Gesù, un caldo ed intimo ventre di pietra, il ricordo delle umili e spoglie origini dai quali tutti proveniamo.

Queste ed altre suggestioni ha offerto il presepe vivente dentro le grotte di Stiffe organizzato organizzato in collaborazione con la proloco di San Dementrio.

Una prima assoluta, premiata da centinaia di visite: sotto le millenarie stalattiti e stalagmiti, lungo il torrente ipogeo, i suggestivi laghetti le vertiginose e roboanti cascate è andata in scena per una replica che vuole essere infinita, la natività con tutti i suoi personaggi: la sacra famiglia e i pastori, gli artigiani e i viandanti, Erode e re magi, gli angeli e le bestie, tutti avvolti in quell'atmosfera da sogno e poesia nella quale ogni visitatore ha collocato i suoi ricordi più intimi e cari.

Per tanti aquilani prima di tutto la nostalgia del paesello, del vicolo e della piazzetta, che il terremoto ha distrutto e svuotato di vita.

Immobili ma tuttavia vibranti di energia poi i presepi in pietra legno sughero altri materiali dell’artista Pietro Boschetti. Per i gestori e il successo dell'iniziativa è la conferma di una sfida già vinta: le grotte, chiuse dopo il sisma, in sei mesi dalla riapertura al pubblico di riapertura hanno raggiunto le 30mila visitatori, confermandosi come una delle più dinamiche e ambite mete turistiche nell'Abruzzo aquilano.

di Filippo Tronca

montaggio Marialaura Carducci


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