LA Zia gli MAnda un PAcco in Carcere... con un Telefono. Detenuto a Processo

23 Gennaio 2024   12:46  

Accusa di accesso indebito a dispositivi di comunicazione: il giovane recluso rischia fino a cinque anni di carcere per il cellulare nascosto in un pacco dalla Puglia

Un giovane detenuto nel carcere di massima sicurezza a Sulmona è stato portato a giudizio con l'accusa di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione, in seguito alla scoperta di un telefono cellulare all'interno di un pacco inviato dalla Puglia, presumibilmente dalla zia dell'imputato. La vicenda risale allo scorso anno, quando durante un controllo di routine effettuato dagli agenti di polizia penitenziaria, è stato individuato e bloccato un telefono celere accuratamente nascosto all'interno del pacco destinato al detenuto.

Il recluso ha giustificato la presenza del cellulare affermando di non essere a conoscenza di tale "omaggio". Tuttavia, la sua spiegazione sarà valutata in sede processuale, poiché il giovane è ora imputato per il reato di accesso indebito a dispositivi di comunicazione. Il pacco proveniva dalla Puglia, e l'imputato ha sostenuto di non essere il destinatario diretto del contenuto.

Anche davanti al giudice Concetta Buccini, l'avvocato del detenuto ha sostenuto che il pacco non era destinato al suo assistito. La sentenza è attesa il 25 marzo, e in caso di condanna, il recluso rischia una pena che va da due a cinque anni di carcere. Questo episodio si colloca temporalmente prima di una più ampia vicenda legata ai telefoni dietro le sbarre, che ha portato all'assolvimento di nove detenuti accusati di reati simili.


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