La Cassazione sbotta: perché il Decreto Sicurezza rischia di stravolgere le libertà personali!

27 Giugno 2025   15:48  

La Suprema Corte solleva dubbi rilevanti su metodo e contenuti del decreto, evidenziando potenziali violazioni di principio di proporzionalità, procedura legislativa e tutele penali.

La Suprema Corte di Cassazione, attraverso l’Ufficio del Massimario, ha evidenziato significative criticità nel recente Decreto Sicurezza, in un’analisi approfondita di ben 129 pagine. Al centro delle osservazioni vi è l’impiego della decretazione d’urgenza, ritenuta ingiustificata, in quanto “non emerge alcun elemento di straordinaria necessità rispetto al testo già ampiamente discusso nelle Camere”.

Secondo la Corte, la trasformazione del testo, votato in prima lettura alla Camera il 18 settembre 2024, in un decreto-legge identico, ha determinato una compressione del dibattito parlamentare. Ciò ha limitato fortemente la possibilità di presentare emendamenti in materie delicate come i diritti di libertà e il diritto penale.

Viene anche contestata l’eccessiva eterogeneità delle norme incluse nel decreto, così come le sanzioni sproporzionate, alcune delle quali incidono notevolmente sulla libertà personale. La Cassazione avverte che tali misure saranno soggette a rigido scrutinio, per “evitare l’imposizione di pene non proporzionate alla gravità dei comportamenti”.

Si profila dunque il possibile intervento della Corte costituzionale, chiamata a valutare la compatibilità delle misure con i principi fondamentali dell’ordinamento, in particolare con il principio di proporzionalità. La Cassazione invita a ristabilire un equilibrio tra l’urgenza legislativa e le garanzie sancite dalla Costituzione.


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