"Ora vedremo questo disegno di legge di ieri relativo alle province - ha aggiunto -, capiremo meglio dal testo se può essere efficace o no, però mancano veramente molte cose, soprattutto sui tagli dei costi della politica e sui tagli di tutte le società collegate alle istituzioni che andavano ridotte". "Non si è agito sul piano dell'equità - ha proseguito Santini -, perché si è ricorsi all'aumento dell'Iva, sganciato da una riforma fiscale che avrebbe dovuto controbilanciarne, per i redditi più bassi, gli effetti negativi e quindi rimangono solo gli effetti negativi che l'Iva porterà per i redditi bassi, senza nessuna contropartita fiscale che invece era necessaria, e non si è agito sui redditi alti". "C'era un contributo di solidarietà che era entrato all'inizio della manovra, ma è stato progressivamente tolto - ha proseguito -, ed è stato poi messo un pro forma sopra i 300mila euro che riguarda pochissime persone. Noi crediamo che sia necessario, lo diciamo anche dell'economia della tenuta dei saldi, rapidamente recuperare su questo terreno". "Noi pensiamo che i redditi più alti, i patrimoni immobiliari, le forme di ricchezza nelle sue varie articolazioni - ha sottolineato il segretario generale aggiunto - debbano partecipare di più, in maniera molto più forte allo sforzo di risanamento dei bilanci. E questo rimane un tema aperto anche nella fattispecie delicatissima, ma ineludibile, del contrasto all'evasione fiscale perché che da questa manovra, che deve recuperare un sacco di miliardi, siano sostanzialmente esclusi i quasi 120 miliardi dell'evasione fiscale è veramente un problema serio sul piano dell'equità. Sui redditi più alti e sull'evasione fiscale - ha concluso - bisogna fare molto di più".