La Di Nino trasporti si difende: "La dignità di chi lavora e crea lavoro non va calpestata"

Riceviamo e pubblichiamo

03 Aprile 2014   18:11  

In merito alle notizie apparse sulla stampa nella giornata di oggi, la Di Nino Trasporti S.r.l., comunica quanto segue. Il tutto parte da una telefonata di un ex dipendente della Società, G. F., già condannato in primo grado per sfruttamento della prostituzione (licenziato per superamento del comporto e sottoposto a diverse procedure disciplinari) il quale una sera del 2012 chiama sul “cellulare personale” di un poliziotto, riferendo che due autisti della Di Nino Trasporti avevano manomesso il cronotachigrafo. Fermati i due autisti nei pressi del casello autostradale non è risultata nessuna infrazione e/o manomissione. Così si legge nelle carte di indagine.

Tuttavia, l’ex dipendente, non pago, con l’ausilio di altro ex dipendente, N. B., anche questo licenziato per superamento del comporto, sporgono denuncia accusando i titolari della Società di manomettere gli apparati cronotachigrafi e di costringere i dipendenti a turni di lavoro pesanti.

Tutti i successivi verbali levati dalla Polizia Stradale sugli autotreni condotti dai dipendenti della Di Nino Trasporti sono già stati annullati in sede giudiziale. Si precisa come lo stesso ex dipendente, anche nel corso del 2013 aveva denunciato il titolare Piero Di Nino e la di lei figlia, Antonella Di Nino, di averlo minacciato.

Tale denuncia è stata archiviata stante l’infondatezza della medesima. Ed ancora, gli stessi suddetti signori hanno richiesto presso il Tribunale sez. Lavoro la condanna della Di Nino al pagamento di differenze retributive. Ma anche in questo caso le loro denunce sono state rigettate.

Ma, la cosa più singolare risiede nella denuncia dei due, di essere stati costretti a votare la figlia di Piero Di Nino, Antonella Di Nino, alle scorse elezioni provinciali del 2010. Tale denuncia viene sporta a distanza di oltre due anni dal voto e allorquando erano iniziati i primi dissapori relativi al rapporto lavorativo. Non è nelle corde di questa Azienda costringere nessuno.

Né sul lavoro né nell’esercizio del libero voto. Vero è che dalle carte in nostro possesso non vi è riscontro di alcunché. Non si può gettare fango sull’onorabilità di una Società leader nel settore che da oltre quarant’anni lavora al servizio della committenza garantendo livelli occupazionali anche in un momento di grave crisi.

Non permetteremo a nessuno di ledere la dignità e l’onestà di chi lavora e crea lavoro.

Non consentiremo a nessuno di rovinare non solo le nostre vite lavorative ma soprattutto quelle dei tanti collaboratori onesti che ci affiancano e che sono oltre centotrenta. E ciò soprattutto vista la fonte inattendibile ed inaffidabile delle denunce.

Abbiamo affidato la tutela dei nostri diritti ai nostri legali, gli avvocati Vincenzo Margiotta, Antonio Larussa e Antonella Di Nino, affinché la verità vera venga acclarata e siamo fiduciosi nel lavoro sereno che svolgerà la Magistratura.

Pratola Peligna, 3 aprile 2014.

Di Nino Trasporti S.r.l.

Si precisa che i nomi dei denuncianti non vengono divulgati in quanto allo stato degli atti la procedura è in fase ancora preliminare. E ciò a differenza della Polizia Stradale che ha divulgato la notizia.


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