La Fiom abruzzese contro Marchionne: i suoi conti non tornano

26 Ottobre 2010   15:25  

"Marchionne continua a non dire cosa vuole fare in Italia". Lo ha detto il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, oggi a Firenze per un incontro dal titolo "Per il rinnovamento e la nuova unità della Fiom", al quale prendono parte Fausto Durante e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "Si discuta di un piano industriale con una trattativa vera - aggiunge Landini -. Il gruppo Fiat è fatto di tante cose, ci sono ad esempio la Ferrari, che certo non è in perdita, e l'Iveco che non è in perdita. Il problema è che si è in ritardo sui prodotti e si stanno perdendo quote di mercato. Quali sono i nuovi investimenti? - si è chiesto ancora il segretario della Fiom - gli altri concorrenti stanno invece investendo". Per quanto riguarda l'azione dell'esecutivo rispetto ai problemi industriali, Landini accusa il governo di essere "il grande assente" e "di occuparsi di altro, processo breve o processo lungo, senza difendere l'occupazione".

Reazioni alle affermazioni dell'ad Fiat si sono registrate anche in Abruzzo.

"I conti di Marchionne non tornano proprio: perché Fiat scarica sullo Stato i costi della cassa integrazione di 70mila addetti, perché non paga loro il premio di risultato risparmiando 42milioni di euro, perché la Sevel è lo stabilimento più produttivo e oggi produce gli stessi furgoni di prima ma con 1400 operai in meno" dice Marco Di Rocco, segretario Fiom di Chieti.


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