La Kidman contro il modello Hollywooddiano della donna oggetto

Confronto con i media nostrani

22 Ottobre 2009   18:07  

Risale a ieri l’intervento di Nicole Kidman presso la Camera dei Rappresentanti Usa incaricata di legiferare contro la violenza sulle donne. L’affascinante star planetaria di origine australiana, si è presentata al Congresso nella veste di ambasciatrice dell’Unifem, il “Fondo delle Nazioni Unite per le Donne” creato nel 76 al fine di combattere la discriminazione di genere in tutto il mondo.

Secondo quanto riportato dal Guardian online , nel suo discorso alla sottocommissione degli Affari Esteri l’arguta e diafana attrice avrebbe puntato l’indice contro il sistema hollywooddiano, accusato di rappresentare modelli femminili ancora fondati sul culto della donna oggetto. Nel corso dell’incontro infatti, cui peraltro non è mancata una nutrita folla di curiosi, Nicole ha fatto riferimento alla debolezza, alla fragilità e al ruolo seduttivo che le attrici devono incarnare sul set per apparire appetibili agli occhi del pubblico e della macchina mediatica mondiale.

Ruoli stereotipati e copioni sessisti che l’attrice avrebbe rispedito al mittente più volte nel corso della sua lunga carriera cinematografica, dando spazio a rappresentazioni più complesse e sfaccettate del femminile, anche quando scomode e moralmente difficili da metabolizzare, come la moglie rimuginativa e inquieta di Eyes Wide Shut(S. Kubrick, 1999), che confessa il proprio sogno di infedeltà al marito ossessionato dal pensiero di perderla, o come la misteriosa sconosciuta di Dogville (Lars von Trier, 2003), dapprima vittima sacrificale degli egoismi comunitari e poi implacabile carnefice del sistema, che al pari di minoranze etniche e disagiati la usa come valvola di sfogo di ogni conflitto umano, imponendole un ruolo da agnello che produrrà in lei il desiderio di una vendetta senza precedenti.

Ruoli brillanti e controversi, che piuttosto di mirare al botteghino provocano la mente delle spettatore inducendolo a riflettere, scavare, conoscere le mille sfaccettature dell’essere donna. Chi tra i moltissimi estimatori della Kidman non ricorda la magistrale interpretazione che fece della scrittrice e attivista britannica Virginia Woolf,  nel film The Hours(Stephen Daldry, 2002)?

Un momento di autentico cinema dove la sfida alle convenzioni di un femminile geniale convive mescolandosi all’oscuro male della schizofrenia, emblema dei tempi moderni e della frammentazione cui l’essere umano va incontro quando rinnega se stesso, cadendo preda degli stereotipi che la società, apparato mediatico per primo, gli impone.

The Hours



 

 

Eyes Wide Shut



 


IN ITALIA. IL CASO BELEN E LE ALTRE …

Un problema che dovrebbe essere trattato con un fervore forse ancora più intenso dalle istituzioni italiane, particolarmente miopi riguardo l’immagine che numerosi programmi televisivi danno della donna attuale. Scandalosa e violenta la caccia delle telecamere di Sarabanda ai glutei di Belen, da brivido gli spazi d’intrattenimento spesi a parlare degli slip della Ventura, delle “fuoriuscite” della Blasi, dei chili di troppo di Vanessa Incontrada, messa alla gogna da pseudo tg e giornaletti scandalistici unicamente perché prosperosa quanto ogni donna in maternità ha il diritto di essere.

Una  tv che pretende di giudicare l’approccio islamico nei confronti del femminile, e che invece di imporre il velo a presentatrici e soubrette le costringe a denudarsi, a cambiarsi i connotati, a dimagrire fino all’inverosimile  affinché sia loro concesso il diritto di apparire ed esprimersi al pari dei colleghi.

Un sacrificio cui non sembra essere sfuggita neppure la talentuosa Nicole, ricorsa più volte a bisturi e botox per aderire anch’essa a quella pretesa di perfezione corporea tutta hollywooddiana che in parte si dice pronta a combattere, ma che probabilmente ancora governa la sua alimentazione quotidiana.

L’intervento di Nicole al Congresso sul sito web del Guardian

 

Gli articoli precedenti su discriminazione, sessismo e modelli hollywooddiani

Giovani stelle stregate dal botox. Il corpo tradito

Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne

 

 

 

 

Giovanna Di Carlo

 

 


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