La Turchia nuova terra di conquista per l'economia abruzzese?

20 Settembre 2012   17:32  

Il vice presidente della Regione ed assesore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, ha partecipato all'odierno convegno sulle opportunità economiche in Turchia. Questo il testo del suo intervento. "Il Mediterraneo non è uno strumento ma un destino.Questo per ribadire la rotta quale nostro interesse verso la sponda sud del mediterraneo e l'est Europa.

Nella fattispecie i rapporti con la Turchia devono essere rafforzati in virtù degli ottimi rapporti economici bilaterali e degli interscambi commerciali tra il Governo italiano e quello turco. L'Abruzzo, come l'Italia, vuole quindi collaborare e aprirsi anche a joint venture tra le nostre società e le società turche, come avviene ad esempio per qualche infrastruttura dove già vi sono forme di collaborazione (per es. Metropolitana Varsavia).

Incontri come questi e come quelli che verranno devono rappresentare una goccia seppur piccola, ma importante e all’interno di processi che puntano a sostenere la Turchia nel percorso di avvicinamento all'Europa. L'adesione della Turchia alla UE darebbe un senso alla identità Europea e al ruolo della unione Europea quale protagonista nel mondo. Voglio ricordare il grande lavoro svolto dall'ex Ministro degli Esteri Franco Frattini svolto nel tempo anche a livello personale. Bisogna, dunque, accelerare quindi la nascita di opportunità e lo sviluppo, tra le nostre realtà imprenditoriali ed un mercato importante come quello turco.

E ciò significa anche far si che tale Paese, vera porta verso l'oriente, guardi con attenzione all'Europa, al Mediterraneo, all'Italia e quindi anche all'Abruzzo. Siamo seriamente convinti che la Turchia vada avvicinata di più all'Europa perché non possiamo permetterci di perdere un Paese come la Turchia, che esprime un PIL sempre positivo.

È una realtà il cui tenore di vita è sempre più elevato e vicino a standard occidentali e gli ottimi rapporti che il nostro Governo ha con il Governo Turco ci porta ad essere sia partner commerciali che modello culturale e di sviluppo di riferimento che si esplicitano in settori dove il Made in Italy fa la differenza.

Tessile, abbigliamento, pelletteria, agro alimentare, energie rinnovabili, beni architettonici, turismo, logistica automotive, sono settori in cui noi abbiamo strumenti importanti, quali i Poli di Innovazione e Reti di Impresa, che permettono un maggior potere di penetrazione. I numeri che abbiamo di fronte sono interessanti: ritmo crescita 8,5% annuo; 16° economia mondiale con un trend che la proietta entro le prime 10; 80.000.000 abitanti (fra 10 anni 100 milioni).

L'Italia, nel suo complesso, si colloca quale 4° partner commerciale (nel 2011 + 28% con 21,3 miliardi di euro) Se la nostra Regione riesce, comunque a tenere, tutto sommato in un momento così difficile, grazie all'export, significa che le nostre imprese hanno una buona predisposizione a presentarsi all’estero dove sono ben apprezzate.

Ecco perché le nostre PMI devono guardare a questo mercato con assoluta attenzione sia come destinazione di investimenti che come sbocco per i prodotti made in Italy. Se la Turchia importa dall'Italia soprattutto prodotti della metallurgici, abbigliamento, tessile, chimici, vogliamo proporci a più ampio raggio.

Qui, ancora più che altrove, è fondamentale proporci come modello sistemico, come sistema Abruzzo, dove Istituzioni, Banche, Imprese, devono lavorare in modo sinergico e integrato anche per fornire alle nostre PMI i giusti strumenti e le giuste opportunità per continuare a portare l'eccellenza della nostra manifattura fuori i nostri confini.

Allora, da uomo delle istituzioni che guarda con attenzione ai fattori determinanti quali i Notevoli successi turchi in politica estera e la Turchia come modello di un Islam moderato, la speranza è che il negoziato di adesione alla U.E. possa proseguire con slancio rinnovato. La Turchia è in grado di integrare l'U.E. e di apportare un valore aggiunto economico, geopolitico e culturale.

Turchia e Italia (e noi abruzzesi) rappresentano fattori di stabilità nel Mediterraneo e nel Medio Oriente ed è questo quello che vogliono i nostri concittadini e i nostri imprenditori.

L'arroganza e i pregiudizi, come lavorare con i paraocchi, alzano steccati che noi invece dobbiamo abbattere. Voglio infine ricordare quel rafforzamento che si ha, collaborando con la Turchia, con quei paesi con i quali da tempo collaboriamo come Bosnia e Serbia, dove ci stiamo distinguendo per la qualità dei nostri prodotti. Ed è proprio la qualità che deve fare la nostra differenza se per il costo del lavoro è un paragone impari.

La Turchia è una potenza economica in cerca di qualità e l'Abruzzo vuole trarne beneficio offrendo le migliori competenze. Certo, momenti come questi, devono far comprendere alle nostre PMI, che non sono sole, che al loro fianco si muovono, in sintonia, le Istituzioni, le Camere di Commercio, l'I.C.E. le Ambasciate, la Farnesina.

Vi ricordo che il volo Pescara-Mostar, che si va sempre più consolidando, potrebbe essere benissimo considerato uno scalo per la Turchia, in quanto dalla città bosniaca, diversi sono i voli per Istanbul.

Forse non è azzardato ipotizzare la possibilità di accorciare le distanze con il Paese della Mezza Luna attraverso un volo Pescara Mostar Istanbul.

 


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