La brigatista Nadia Lioce indagata per le intimidazioni al monsignor

12 Giugno 2007   17:30  
La brigatista rossa Nadia Desdemona Lioce, reclusa nel supercarcere dell´Aquila, torna a far parlare di sè. La procura dell´Aquila l´ha infatti indagata con l´ipotesi di reato di associazione con finalità di terrorismo, in relazione alle lettere minatorie ricevute nel maggio scorso dal presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco. In atri termini la campagna di intimidazione potrebbe avere nella Lioce la regista occulta. La prova sarebbe rappresentata da una busta da lettera contenente una striscia di carta, rinvenuta nella cella della Lioce dalla Polizia Penitenziaria durante una perquisizione in data 11 aprile. Sul foglietto, ben nascosto nella piega della busta, una frase di due righe, in parte illeggibile, ma in cui sono identificabili frammenti di parole sospette come "asco" e "religios". Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi di un messaggio in codice da mettere in relazione alle intimidazioni di cui è stato vittima il monsignor Bagnasco. Ulteriori elementi utili all´ipotesi di reato verranno dall´incidente probatorio fissato per i prossimi giorni. Nadia Lioce respinge ogni addebito e in una lettera inviata al tribunale del riesame, definendosi prigioniera politica, sottolinea che le intimidazioni al monsignor Bagnasco sono estranee alla linea politica e strategica delle Brigate rosse, alla quale - afferma la Lioce - mi sono pubblicamente riconosciuta". I legali della Lioce, Caterina Calia e Carla Serra, esprimono invece forti dubbi sulla consistenza della prova, che si riduce a due frammenti di una frase incomprensibile. La Lioce, sottolineano poi i legali, essendo reclusa in regime di 41 bis, non può in alcun modo comunicare con l´esterno. Il monsignor Bagnasco, lo ricordiamo, è da due mesi destinatario di pesanti intimidazioni a causa delle posizioni assunte dalla Cei sulla questione dei Dico e delle coppie di fatto: scritte sui muri in particolare a Genova, dove Bagnasco risiede, firmate anche con la stella cinque punte, ma anche lettere con insulti e minacce e buste contenerti proiettili inesplosi. L´ultima lettera minatoria solo pochi giorni fa: nella missiva una sola e sinistra frase: "Io ti ucciderò" . FT

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