La consigliera provinciale Allegrino vuole l'abolizione delle Province

08 Settembre 2011   18:23  

Antonella Allegrino, consigliera d'opposizione e candidata presidente per I'Idv alla Provincia di Pescara, è favorevole all'abolizione delle Province.A seguire la nota stampa:

 

Il Consigliere ProvincialeAntonella Allegrino

“La sopravvivenza delle Province è strettamente legata alla sostanza di organi che potrebbero fare molto, ma che in base a risorse e competenze che hanno nella realtà amministrativa italiana, finiscono con l’essere svuotati di utilità, col sovrapporsi per importanza e capacità d’azione ad altri avamposti amministrativi sul territorio. Avrebbe senso mantenerle in vita se la politica riuscisse a riempire di contenuti i Palazzi del Governo.

Se, oltre a competenze formali limitate, come quelle di oggi, le Province potranno davvero diventare enti operativi localmente, collettori di servizi e competenze per la comunità di amministrati. Ma è un auspicio lontano dalla realtà o, almeno, messo a dura prova da 63 anni di fatti e dal decreto approvato oggi in Consiglio dei Ministri e allegato alla manovra, che va verso la soppressione disponendo il trasferimento dei poteri alle Regioni.

Alla luce dell’esperienza che mi ha visto impegnata nella vita politica dell’ente, prima come candidata alla presidenza della Provincia di Pescara e che dopo il voto mi vede nelle vesti di consigliere provinciale di opposizione, ho deciso di sostenere la proposta di legge popolare dell’Italia dei Valori per l’abolizione delle Province proprio perché all’orizzonte non vedo un futuro operativo per questo ente, né la volontà convinta che ciò accada da parte del governo.

Ma sono convinta che la gente debba poter dire la propria sull’argomento e a un traguardo simile si debba arrivare attraverso un cammino chiaro e ampiamente condiviso. Non è solo una questione di costi della politica, come protestano i quattro presidenti, costi che comunque incidono per 14 miliardi di euro sul bilancio dello Stato, si tratta dell’impossibilità dell’Ente di riuscire a contare davvero, anche per poter contribuire in modo serio alla razionalizzazione degli sperperi della politica, che si trovano oggi sotto la lente della Manovra del governo.

Una dimostrazione evidente di ciò è proprio l’esigenza sentita dai massimi rappresentanti delle Province abruzzesi di unificare la protesta, di mettere insieme le voci e alzare i toni di un confronto che è più istituzionale che politico. O, meglio, che la politica, pure “amica” come accade ai quattro presidenti espressione del centrodestra al governo del Paese, non riesce a risolvere.

La proposta di legge popolare va in questo senso, puntando ad accorpare le risicate competenze che oggi hanno le Province, fra i Comuni e le Regioni che già le assolvono pur se per ambiti diversi, come di fatto ciò accade sui temi più importanti per la comunità: sanità, scuole, lavoro.

Non è un problema di resistenza, dunque, ma di esistenza piena, quello su cui è indispensabile aprire la discussione e confrontarsi democraticamente, affinché non si arrivi ad una abolizione fine a se stessa, come potrebbe accadere nelle more di una manovra necessaria quanto discutibile, è necessario continuare la battaglia della raccolta firme perché come cittadini dobbiamo essere attivi e partecipi nel dire la nostra”.


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